“Il giornale avrebbe potuto continuare a esistere perché i soldi lo Stato li aveva già destinati”

La Cronaca: la verità di giornalisti e poligrafici

CREMONA – I giornalisti, i collaboratori e i poligrafici del quotidiano La Cronaca di Cremona “prendono atto della decisione assunta dall’assemblea dei soci di sospendere la pubblicazione del giornale. Una decisione inevitabile, ma che ci amareggia profondamente”.
“Leggendo i fondi del direttore Emanuele Galba, pubblicati sulle edizioni di venerdì 20 gennaio e di sabato 21 gennaio – affermano i lavoratori –  non possiamo non fare sentire anche la nostra voce, quella di chi nonostante tutto ha continuato a lavorare senza stipendio per mesi, senza certezze sul futuro e nella mancanza di trasparenza.
Abbiamo taciuto fino ad ora per il bene del giornale, per attaccamento alla testata e al nostro lavoro, per senso di responsabilità. Vogliamo fare conoscere all’opinione pubblica la nostra verità che non è quella pubblicata nel comunicato dai nostri datori di lavoro”.
“La Cronaca – affermano giornalisti e poligrafici – chiude i battenti perché i fondi statali 2010 sono stati assegnati ma non ancora erogati. Siamo in attesa che la commissione sull’editoria si riunisca per deliberare. Noi riteniamo che la vicenda giudiziaria nella quale la Cooperativa è implicata abbia nuociuto pesantemente sulla decisione della banca a formalizzare la cessione di credito che avrebbe dovuto anticipare i fondi statali. Anche la Commissione parlamentare è al corrente delle vicende giudiziarie e potrebbe decidere di «congelare» il contributo”.
Dunque, secondo giornalisti e poligrafici “quando la Cooperativa dice che la sofferta decisione è stata presa a causa dei ritardi nell’erogazione dei contributi e alla dura congiuntura economica dice il falso. La Cronaca avrebbe potuto continuare a esistere perché i soldi lo Stato li aveva già destinati e avrebbe continuato a farlo anche per i prossimi anni”.
A giudizio di giornalisti e collaboratori del quotidiano, “una sola cosa avrebbe potuto salvare il nostro giornale ed è ciò che l’assemblea dei giornalisti ha più volte chiesto: la sospensione dei soci coinvolti nell’inchiesta giudiziaria. Ma senza ottenere nulla.
I lavoratori che oggi rischiano un lungo periodo senza stipendio e prospettive ribadiscono che sono parte offesa e vittime di una cattiva gestione durata anni che ha portato la testata a queste drammatiche conseguenze”.

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