
Ai manifestanti – riferiscono le stesse associazioni – l’Ambasciata ha consegnato una nota nella quale si ribadisce la legittimità della normativa contestata, ma al contempo si garantisce la disponibilità al dialogo.
“ La vicenda ungherese è grave perché vengono minati i principi della Carta fondamentale dell’Unione Europea e la Convenzione dei diritti dell’uomo – ha sostenuto Siddi -. La nuova Costituzione, entrata in vigore all’inizio dell’anno, ha ulteriormente aggravato un quadro già reso buio dalla legge sui media. Gli effetti sono già sotto gli occhi di tutti: due giornalisti del servizio pubblico licenziati per aver espresso opinioni politiche personali e la radio antigovernativa Klubradio privata della licenza”.
Siddi ha ricordato che l’iniziativa ha avuto eco anche all’estero.
“Ci hanno telefonato colleghi ungheresi che sono in sciopero della fame – ha reso noto il segretario Fnsi – e abbiamo raccolto l’adesione di colleghi tedeschi che stanno svolgendo iniziative analoghe in Germania. Inoltre domani la Federazione internazionale rilancerà le richieste di intervento alla Unione Europea”.
“Con Savino Pezzotta – scrive il deputato dell’Udc Enzo Carra nel suo blog – ho aderito alla manifestazione dei giornalisti chiedendo l’espulsione dal Partito popolare europeo, del quale è vicepresidente, del primo ministro magiaro Viktor Orban”.
“Ai colleghi ungheresi – aggiunge il senatore dell’Idv Stefano Pedica – esprimo tutta la mia vicinanza e, come vice presidente della commissione Ue del Senato, scriverò sia al Parlamento europeo che al governo Ungherese per protestare contro un sistema che vuole privare la libertà di stampa. In Italia ha provato a farlo Berlusconi, ma è andato a casa. Invitiamo il parlamento ungherese a rivedere immediatamente l’articolo della Costituzione da pochi giorni entrata in vigore. Ai parlamentari ungheresi che stanno protestando con lo sciopero della fame dico di non arrendersi e di sensibilizzare con la loro protesta tutta l’opinione pubblica europea e mondiale”. (Ansa)
“ La vicenda ungherese è grave perché vengono minati i principi della Carta fondamentale dell’Unione Europea e la Convenzione dei diritti dell’uomo – ha sostenuto Siddi -. La nuova Costituzione, entrata in vigore all’inizio dell’anno, ha ulteriormente aggravato un quadro già reso buio dalla legge sui media. Gli effetti sono già sotto gli occhi di tutti: due giornalisti del servizio pubblico licenziati per aver espresso opinioni politiche personali e la radio antigovernativa Klubradio privata della licenza”.
Siddi ha ricordato che l’iniziativa ha avuto eco anche all’estero.
“Ci hanno telefonato colleghi ungheresi che sono in sciopero della fame – ha reso noto il segretario Fnsi – e abbiamo raccolto l’adesione di colleghi tedeschi che stanno svolgendo iniziative analoghe in Germania. Inoltre domani la Federazione internazionale rilancerà le richieste di intervento alla Unione Europea”.
“Con Savino Pezzotta – scrive il deputato dell’Udc Enzo Carra nel suo blog – ho aderito alla manifestazione dei giornalisti chiedendo l’espulsione dal Partito popolare europeo, del quale è vicepresidente, del primo ministro magiaro Viktor Orban”.
“Ai colleghi ungheresi – aggiunge il senatore dell’Idv Stefano Pedica – esprimo tutta la mia vicinanza e, come vice presidente della commissione Ue del Senato, scriverò sia al Parlamento europeo che al governo Ungherese per protestare contro un sistema che vuole privare la libertà di stampa. In Italia ha provato a farlo Berlusconi, ma è andato a casa. Invitiamo il parlamento ungherese a rivedere immediatamente l’articolo della Costituzione da pochi giorni entrata in vigore. Ai parlamentari ungheresi che stanno protestando con lo sciopero della fame dico di non arrendersi e di sensibilizzare con la loro protesta tutta l’opinione pubblica europea e mondiale”. (Ansa)