“Avvertimento” al cronista de “L’Eco di Bergamo” Stefano Serpellini che seguiva un processo per droga

Giornalista aggredito da ultrà dell’Atalanta

Claudio Galimberti detto il “Bocia”

BERGAMO – Il Comitato di redazione de “L’Eco di Bergamo” esprime piena solidarietà al giornalista Stefano Serpellini, 46 anni, titolare della cronaca giudiziaria del quotidiano bergamasco, dopo l’aggressione subita per strada da un gruppetto di ultrà atalantini e condanna il vile gesto, auspicando che i responsabili siano individuati al più presto e assicurati alla giustizia.
Il evidenzia che “il grave episodio di violenza, peraltro, non è un caso isolato, ma l’ultimo di una serie di inquietanti gesti di intimidazione (in giro per la città è rimasta ancora qualche scritta sui muri più che eloquente) e impone una riflessione seria sulla tutela degli operatori dell’informazione, il cui ruolo è quello di registrare la realtà e fornire ai lettori una chiave di lettura dei fatti affinché siano messi in grado di formarsi un’opinione ragionata degli avvenimenti. L’aggressione fisica a un giornalista è, quindi, inconcepibile e dimostra come la libertà di stampa appare talvolta in pericolo anche nella nostra provincia”.
Stefano Serpellini, riferisce “L’Eco di Bergamo”, è stato aggredito dal capo ultrà della Curva Nord dell’Atalanta, Claudio Galimberti, 38 anni, soprannominato “Bocia” che, spalleggiato da tre persone, lo ha colpito con una testata al volto minacciando: “Non voglio vedere niente sul giornale, altrimenti vengo lì, ti brucio il giornale, ti spacco le gambe, anche a costo di finire in galera”.
L’aggressione è avvenuta nei pressi del Palazzo di Giustizia di Bergamo, dove il giornalista si era recato per seguire il processo per detenzione di cocaina che vede imputato un altro ultrà, V.P. di 42 anni. Ferito al naso, Stefano Serpellini ha dovuto ricorrere alle cure dei medici del Riuniti, che gli hanno riscontrato una contusione e un’escoriazione al setto nasale, giudicandolo guaribile in cinque giorni.

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