Il presidente della Rai: “Tutta demagogia”. Il giornalista: “Cerca di imitare Ponzio Pilato senza averne la statura”

Durissimo scontro tra Santoro e Paolo Garimberti

Paolo Garimberti

ROMA – “Non condivido l’uso delle telecamere per parlare dei propri contrasti, lo trovo fuori regola”. Così il presidente della Rai, Paolo Garimberti, ha aperto il suo intervento a proposito delle dichiarazioni di Michele Santoro.
“Adesso capisco – ha proseguito – perché Santoro ha annullato la conferenza stampa: ieri sera ha potuto parlare a 8 milioni di spettatori”. A proposito della possibilità ventilata dal giornalista di rivelare il contenuto dei loro incontri, il presidente della Rai ha osservato: “Non so se è una minaccia, comunque non la temo”.
Dopo aver ricordato di avere dato la propria disponibilità a sostenere il conduttore sia nella prosecuzione di “Annozero”, sia nella realizzazione di un nuovo programma, dichiarata già lo scorso anno, Garimberti ha detto di avere incontrato Santoro, per la seconda volta in 2 anni soltanto una settimana fa.
In quella occasione, nell’ufficio del direttore generale Lorenza Lei gli è stata comunicata la trattativa in corso. Garimberti ha quindi concluso ricordando: “Anche mio padre è stato un ferroviere e questa è l’unica cosa che mi accomuna a Santoro”.
Il presidente della Rai, Paolo Garimberti, non ha apprezzato la proposta di Michele Santoro di realizzare, nella prossima stagione, la sua trasmissione “Annozero” per un euro a puntata. “Santoro è un uomo della Rai – ha detto Garimberti – e sa come funziona. Se ha un progetto lo presenti al direttore generale e quest’ultimo deciderà se portarlo avanti. Ma non scherziamo sul lavoro”.
Il presidente della Rai, in apertura di una conferenza stampa con il presidente della Figc, Pierluigi Abete, ha sottolineato “ho troppo rispetto per il lavoro mio e degli altri, queste sono cose serie e vanno trattate seriamente. Santoro è una star, produce grandi introiti pubblicitari e quindi non può essere retribuito con un euro. Questo è il mercato, tutto il resto è demagogia”.
Il presidente della Rai ha quindi osservato, citando i “poeti maledetti”, che Santoro con la sua proposta di “epater le bourgeois. Io non sono un santoriano e quindi non mi faccio epater”. Garimberti ha, quindi aggiunto, che cercare di coinvolgere il presidente della Rai e il Cda non è corretto, “lanciare a me la sfida – ha ribadito – non ha senso e io non l’accetto perché – ha concluso – non voglio essere tirato per la giacchetta come l’anno scorso”.
Durissima e inattesa la replica di Michele Santoro. “E’ inutile – ha detto il giornalista – continuare il dialogo con chi cerca di imitare Ponzio Pilato senza averne la statura”.
Santoro replica che “il racconto che fa il presidente Garimberti dei nostri incontri, oltre ad essere completamente falso, è palesemente illogico e ridicolo. Che cosa vuol dire, infatti, «mi è stato comunicato che c’era una trattativa ma io non sono voluto intervenire»? Garimberti dimentica che è suo preciso dovere fare di tutto per tutelare gli interessi del Servizio Pubblico. Lasci dunque stare i nostri genitori e i nostri figli che non c’entrano niente; e abbia il pudore di non riferirsi ai nostri guadagni (si ricordi che i miei non li ho raccattati su un campo di tennis ma producendo grandi profitti per l’Editore che lui dovrebbe rappresentare)”.
La nota si chiude così: “E con questo, visto che non ha nemmeno il coraggio di sottoporre al voto del Consiglio la mia proposta di continuare la collaborazione con la Rai, lo rassicuro sulla mia volontà di finire qua la polemica. E’ inutile continuare il dialogo con chi cerca di imitare Ponzio Pilato senza averne la statura”.

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