“Libia dei liberi” nella tranquilla e ricca Doha in attesa della liberazione di Tripoli

Il Qatar finanzia e ospita la tv dei ribelli libici

La redazione di “Libia dei liberi” a Doha

Mahmud Aldilaimi

DOHA (Qatar) – La nuova televisione dei ribelli libici ha scelto come propria sede, almeno per il momento, non Bengasi, la città roccaforte dell’insurrezione anti-Gheddafi, bensì, a distanza di diverse migliaia di chilometri, la più tranquilla e ricca Doha, capitale del Qatar, dove già opera Al Jazeera.
L’emittente satellitare, “Libia dei liberi”, dove già lavorano decine di giornalisti e tecnici, è infatti ospitata e finanziata in gran parte dal governo qatariota ed è diretta da Mohammmed Al Hakari.
I responsabili della nuova televisione sperano, secondo la Middle East Online, che la capitale libica Tripoli sia liberata al più presto per poter trasmettere dal suolo libico e trasformare l’emittente da satellitare di resistenza a tv governativa. “Non siamo una satellitare di lotta – afferma Mahmoud Shammam, responsabile dell’informazione nel Consiglio Nazionale di Transizione – ma siamo una tv al servizio delle rivendicazioni del popolo libico e del suo diritto di libertà e dignità”.
Con l’aiuto di diversi giornalisti e attivisti libici, le trasmissione della nuova tv sono partite da un edificio situato nel centro storico di Doha, che ospitava gli studi ed uffici della qatariota Rayyan Tv.
L’obiettivo di “Libia dei liberi” è, secondo Shammam, quello di offrire al cittadino libico, privato da molto tempo di emittenti di valori sia professionali che politici, un servizio di qualità con l’intento di coprire la mancanza finora di una voce dell´opposizione.
Nella satellitare libica che, a causa delle numerose minacce gode di un servizio di sicurezza eccezionale, i programmi di informazioni fanno la parte del leone. Oltre ai talk show in collegamento con Bengasi e altre zone orientali della Libia, la nuova tv trasmette notizie sull’avanzamento della rivoluzione, la situazione nei vari teatri di battaglie e specialmente nelle zone controllate dai ribelli, con servizi e video realizzati dagli stessi combattenti.
“I cittadini libici non avevano altro, precisa Shammam, che programmi di “propaganda goebbelsiana”, e per questo motivo abbiamo deciso di rompere il monopolio dell’informazione di regime con una informazione obiettiva”.
Nella satellitare “Libia dei Liberi, lavorano – commenta Mohammed Al Akari, direttore generale della tv – un centinaio di persone tra giornalisti libici, tecnici e impiegati. Le trasmissioni sono aumentate da sei ore, alla fine di marzo, a 12 ore attualmente”.
“Abbiamo – precisa Al Akari – uffici a Bengasi e ne avremo altri che lavorano nelle città  liberate dal regime di Gheddafi”.
La satellitare “Libia dei Liberi” non è stata creata, sottolinea il direttore generale, “per essere la tv della rivoluzione ma la tv del prossimo stato libico”.
“Abbiamo stipulato un accordo di formazione professionale con la Bbc”, spiega Mahmoud Shammam aggiungendo: “speriamo di trasferire l’intera Tv a Tripoli dopo la liberazione”.
Oltre a molti imprenditori e donatori, la tv è finanziata principalmente dal governo del Qatar, il primo paese arabo a riconoscere il Cnt come legittimo rappresentante del popolo libico.

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