E' morto ieri sera, dopo una breve malattia, Paolo Nonni, da 35 anni al Resto del Carlino

Il Carlino Marche piange Paolo Nonni

Paolo Nonni

PESARO – E’ morto ieri sera, a soli 60 anni, Paolo Nonni, caporedattore centrale del Resto del Carlino delle Marche, da 25 anni alla guida della redazione di Pesaro (anche se il legame con il suo giornale inizia dieci anni prima).
Se n’è andato in punta di piedi, Paolo, dopo una breve malattia, che lo ha trascinato con sè, ma non ha avuto la forza di allontanarlo da ciò che amava di più. La cronaca, il giornale, la vita di redazione. Che il Capo (per noi era e rimane, sempre, il Capo) metteva prima di tutto. E dove pensava di tornare presto, a pieno ritmo, appena regolati i conti con la salute.
Era il primo ad arrivare in redazione, la mattina. Mentre la sera, alle 9, se ne andava, lasciando gli altri lì, redattori e qualche instancabile collaboratore, dicendo che a quell’ora il giornale doveva essere già chiuso. Ma era il primo a tornare a riaprire la porta di vetro di via Manzoni, quando arrivava una notizia grave – un incidente, un morto – e toccava ricominciare daccapo. Nonni buttava via la sigaretta e rifaceva la prima pagina.
Al suo fianco, ieri sera, nel reparto dell’Ospedale San Salvatore di Pesaro, dove era ricoverato, di nuovo, da qualche giorno (sul lettino d’ospedale rispondeva al cellulare come fosse dietro alla sua scrivania), c’erano la moglie, Giuliana, il figlio Francesco (anche lui giornalista), e i due fratelli, Giorgio e Luigi.
In queste ore si susseguono, sul sito on line de Il Resto del Carlino, le lettere di commiato, i saluti, i ringraziamenti al Capo. Anche se lui, con quell’aria dinoccolata, alla Celentano – il suo alter ego, con cui si confrontava spesso e volentieri, specie nelle cene di redazione -, forse smitizzerebbe tutto, folgorandoci con una delle sue battute al fulmicotone: “Ma va là, da’ retta, lascia perdere!”. Che poi era il suo modo di battezzare noi, appena arrivati, il sogno del giornalismo in spalla, nel tentativo di farci desistere da questo “lavoraccio”.
I funerali si terranno domani, giovedì 19 maggio, nella Chiesa dei Cappuccini di Pesaro, alle 15.30.

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