Il direttore del Tg3 denuncia infamanti attacchi anonimi. La solidarietà di Franco Siddi

Macchina del fango contro Bianca Berlinguer

Bianca Berlinguer

Franco Siddi

ROMA – Il direttore del Tg3 Bianca Berlinguer denuncia attacchi anonimi nei suoi confronti e in una nota precisa: “Vengo a sapere che un documento anonimo raccattato da un giornalista del Tg1, viene inviato a un indirizzario di dirigenti, delegati sindacali della Rai e operatori dell’informazione.
Il testo si qualifica da solo, tanto è zeppo di accuse maleodoranti nei miei confronti costruite su informazioni totalmente false, scambi di persona e attacchi infamanti a me e alla mia direzione.
Ho informato il direttore generale della Rai, Lorenza Lei, e ho dato mandato al mio avvocato di tutelare la mia immagine in ogni sede giudiziaria opportuna”.
Berlinguer conclude: “L’unico organo preposto a tutelare l’integrità del corpo redazionale del Tg3 è il suo Cdr e nessuno può fare le sue veci. Mi limito a far notare che mai nella storia di questa azienda, nella quale lavoro da più di venti anni, era capitato di assistere a una tale degenerazione interna del clima”.
Il segretario dell’Usigrai, Carlo Verna, afferma: “Noi facciamo sindacato sempre dalla parte dei colleghi senza far politica, siamo estranei all’iniziativa individuale di Stefano Campagna. Mai fatto sconti né a Bianca Berlinguer né ad altri direttori. Vertenze aperte ci sono in quasi tutte le testate e ovviamente anche al Tg3, dove affianchiamo il Cdr ogni volta che ci sono ragioni da far valere.
Siamo sempre stati ricevuti, abbiamo sempre avuto risposte alcune soddisfacenti altre meno, per cui continueremo a fare la nostra parte nell’ambito di una normale dialettica, sostenendo i colleghi del Tg3 che pongono casi, ma che si sentono strumentalizzati da chi per difendere maldestramente il proprio direttore attacca il loro con l‘accetta. Alla Berlinguer, però, diciamo niente querele. Le questioni si affrontano in sede aziendale e sindacale”.
Interviene anche Franco Siddi, segretario Fnsi: “Non c’è nulla di sindacale negli atti che si fondano su anonimi e insinuazioni variamente costruiti al solo scopo di colpire competitori o portatori di idee e progetti, anche professionali, diversi e rispettati. La denuncia di un documento anonimo contro il suo lavoro e la sua immagine del direttore del Tg3, Bianca Berlinguer, che sarebbe raccolto da un redattore del Tg1, è spia di un rischio deriva che, da certi esempi malvagi che già attraversano settori della politica, si stanno insinuando anche in ambiti dell’informazione”.
Secondo Siddi: “Dal «caso Boffo» in poi, fino al maldestro tentativo di colpire, dal tg1, il capo del servizio parlamentare del Tg3, Pierluca Tarzulli, si sono manifestati, qua e la, episodi che suscitano inquietudine e sono fuori dai binari della leale competizione delle idee. Le questioni sindacali si affrontano sul terreno della libertà e della trasparenza, delle regole morali e professionali, del confronto delle parti interessati.
Questo e solo questo è il terreno sul quale il sindacato dei giornalisti continuerà a operare nei confronti del direttore del Tg3, nel rispetto dei ruoli e delle funzioni, a partire da quella del Cdr che rappresenta i colleghi della testata nelle relazioni, che primariamente gli appartengono con il suo direttore, e del sindacato di base Usigrai”.
Siddi conclude: gli attacchi “maleodoranti e infami, denunciati da Bianca Berlinguer, se confermati o peggio «messi in macchina», non potranno trovare accoglienza nella casa del sindacato, se non per le giuste valutazioni da portare all’esame delle sedi competenti.
 Competizione e confronto tra idee plurali sono l’ingrediente di un sindacato libero e unitario come quello dei giornalisti.
Tutto ciò che va fuori e oltre per alimentare l’idea del «tutto è uguale», «tutto e buono o tutto è marcio» risponda a una logica non condivisibile e devastante. Nessuno e neanche la Rai potrà considerare – credo – normale ciò che non è.
A Bianca Berlinguer un sentimento di vicinanza davanti all’ipotesi di attacchi «maleodoranti» e comunque fuori campo, nella conferma di un rapporto sindacale leale, franco e basato su principi di correttezza umana e civile. E la tutela sindacale dei colleghi sarà con altrettanta lealtà e correttezza assicurata da ogni organismo sindacale a ciò deputato, anche se ciò forse a qualcuno non piace”.
Il Cdr del Tg3, in un comunicato, rileva di non aver bisogno di “delegare la tutela sindacale della testata al collega Stefano Campagna del Tg1. La dialettica interna non è mai stata segnata da lettere anonime o messaggi omertosi, la nostra tradizione sindacale e culturale ci permette di discutere dei nostri problemi e delle vertenze in atto, mettendo in atto in nostro mandato con il supporto di Fnsi e Usigrai.
Invitiamo il collega a non utilizzare l’alibi della tutela dei lavoratori in quello che sembra, piuttosto, un maldestro tentativo di difendere la direzione della sua testata, peraltro già ampiamente contestata dal sindacato stesso. Il Cdr del Tg3 affronta le vertenze interne con una linea unitaria e compatta che ha come unico riferimento il rispetto del contratto nazionale di lavoro. Qui i problemi vengono affrontati con la forza del sindacato”. (Agi).
Il documento, intitolato «Libro Bianca – La zarina fa ma non si dice», definisce la Berlinguer “accentratrice” al punto di meritare l’appellativo di «direttorissima». Quindici i punti d’accusa, che vanno da episodi legati alla conduzione di Linea Notte a presunti casi di censura, battibecchi fuori onda con i politici, sfuriate contro i colleghi, urla in corridoio, demansionamenti, corrispondenti scontenti, colleghi delle sedi regionali che si lamenterebbero di non trovare abbastanza spazio.

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