
Lara Logan
ROMA – La giornalista della Cbs, Lara Logan temeva, di morire di “una morte atroce” quando venne picchiata e struprata da un gruppo di uomini a piazza Tahrir, al Cairo, in Egitto, dove l’11 febbraio scorso stava seguendo la reazione di piazza alle dimissioni del presidente Hosni Mubarak. E’ quanto racconta la donna nell’intervista concessa alla trasmissione “60 Minutes” della Cbs, che sarà trasmessa domenica prossima.
“Ero certa che sarei morta – ha raccontato Logan – pensavo non solo che sarei morta, ma anche che sarebbe stata una morte atroce che sarebbe durata a lungo”. L’11 febbraio scorso, la giornalista era in piazza Tahrir per raccontare i festeggiamenti della piazza per la trasmissione “60 Minutes”. Insieme a lei c’era la troupe e un interprete che faceva anche da guardia del corpo.
Dopo circa un’ora di lavoro, proprio l’interprete invitò Logan e la troupe a lasciare la piazza, messo in allarme da alcune parole pronunciate da un gruppo di persone. Ma prima che riuscisse ad allontanarsi, la giornalista venne circondata da circa 200-300 uomini, separata dai suoi compagni, picchiata e stuprata per circa 25 minuti, prima di essere salvata dall’intervento di un gruppo di donne e di soldati egiziani.
Dopo circa un’ora di lavoro, proprio l’interprete invitò Logan e la troupe a lasciare la piazza, messo in allarme da alcune parole pronunciate da un gruppo di persone. Ma prima che riuscisse ad allontanarsi, la giornalista venne circondata da circa 200-300 uomini, separata dai suoi compagni, picchiata e stuprata per circa 25 minuti, prima di essere salvata dall’intervento di un gruppo di donne e di soldati egiziani.
Solo il pensiero dei suoi figli, racconta oggi la donna, le dava la forza di voler sopravvivere alla violenza. Quando li ha rivisti, “ho avuto la sensazione che mi fosse stata concessa una seconda possibilità che non meritavano, per quello che gli avevavo fatto. Sono stata vicina a perderli, a lasciarlo soli”.
Logan è tornata al lavoro due giorni fa: “Oggi sono molto più forte”.
Nata a Durban, in Sudafrica, il 29 marzo 1971, dal 2000 è capo corrispondente per gli Affari Esteri delle News Cbs. Il 3 febbraio scorso era stata arrestata, assieme alla sua troupe, dalla polizia egiziana davanti all’Ambasciata israeliana del Cairo. Rinchiusa in carcere, è stata rilasciata il giorno successivo.