
L’attività di controllo, avviata il 20 gennaio scorso con interventi presso gli esercenti di attività commerciali, in questa seconda fase ha visto impegnati i militari delle Fiamme Gialle al fianco di funzionari della Direzione Provinciale del Lavoro di Avellino, in virtù di una convenzione tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociale e il Comando Generale del Corpo.
Convenzione resa possibile dalla legge 4 novembre 2010 n. 183 (“Nuove disposizioni a contrasto del lavoro sommerso”) che – spiegano le Fiamme Gialle – “nel razionalizzare il quadro normativo attinente il mondo del lavoro, ha nel concreto attribuito nuove e più penetranti potestà, tra gli altri, alla Guardia di Finanza in maniera tale da cucire indosso al militare del Corpo l’abito di un vero e proprio ispettore del lavoro”.
Dopo il settore del commercio, nel mirino dei controlli è finito, dunque, il comparto dell’editoria, secondo lo specifico programma d’interventi che, indirizzati nei confronti dei più disparati settori commerciali e d’attività imprenditoriale, è stato stabilito nel corso delle riunioni operative tra il colonnello Mario Imparato ed il direttore provinciale del Lavoro di Avellino, Giampaolo Paoletti.
Dopo il settore del commercio, nel mirino dei controlli è finito, dunque, il comparto dell’editoria, secondo lo specifico programma d’interventi che, indirizzati nei confronti dei più disparati settori commerciali e d’attività imprenditoriale, è stato stabilito nel corso delle riunioni operative tra il colonnello Mario Imparato ed il direttore provinciale del Lavoro di Avellino, Giampaolo Paoletti.
Le sedi di Avellino di tutte e quattro le testate giornalistiche che hanno maggiore diffusione in provincia hanno, pertanto, ricevuto, contestualmente e con pattuglie di medesima composizione, la visita degli uomini della Compagnia di Avellino e di funzionari della Direzione del Lavoro che, dopo l’accesso, hanno avviato gli specifici controlli tesi alla verifica delle posizioni di lavoratori e di dipendenti, sia per quanto attiene regolarità d’inquadramento che avendo riguardo alla corrispondenza tra figura contrattuale e mansioni effettivamente svolte.