
Tra i giornalisti fermati e detenuti in Egitto vi è anche il responsabile dell’ufficio del Cairo del Washington Post, Leila Fadel, e una fotografa del giornale, Linda Davidson, insieme a un loro interprete. Lo ha confermato lo stesso giornale americano. Il Washingbton Post afferma che gli arresti sono stati ordinati dal ministro dell’Interno egiziano.
Secondo il giornale americano, i giornalisti detenuti sarebbero una ventina. Tra questi, anche tre reporter di Al Jazira. Il quotidiano riferisce che “almeno altri otto giornalisti internazionali sono stati fermati a piazza Tahrir dall’esercito”.
Secondo il giornale americano, i giornalisti detenuti sarebbero una ventina. Tra questi, anche tre reporter di Al Jazira. Il quotidiano riferisce che “almeno altri otto giornalisti internazionali sono stati fermati a piazza Tahrir dall’esercito”.
Almeno quindici attivisti dei diritti umani sono stati portati via dall’Hisham Mubarak Law Centre del Cairo da “membri della forza di intelligence Mukhabarat. Lo ha detto all’Ansa il responsabile per le emergenze di Hrw, Peter Bouckaert, che si trova al Cairo e che denuncia “sistematici arresti di giornalisti e attivisti”. Tra gli arrestati, ci sono l’inviato di Human Rights Watch, Daniel Williams (ex reporter del Washington Post e marito della giornalista Lucia Annunziata), un dipendente francese di Amnesty International e una dozzina di avvocati egiziani per i diritti umani.
L’emittente americana Cnn ha reso noto che alcuni suoi giornalisti in servizio al Cairo sono stati attaccati da manifestanti pro-Mubarak, e sono state sequestrate e distrutte le registrazioni e i filmati che avevano appena giraato per le strade della capitale egiziana. L’inviato della Cnn, Anderson Cooper, malmenato dai manifestanti, ha riferito che la situazione al Cairo “é molto più pericolosa per i giornalisti”. Il Dipartimento di Stato americano ha “condannato la campagna concertata per intimidire i giornalisti e interferire con il loro lavoro”.