REGGIO CALABRIA – In un momento delicato come questo, che vede la chiusura dei cinema e dei teatri, il Governo non dimentichi i giornalisti del settore. Quelli che, lontano dai riflettori, questo mondo lo comunicano e lo raccontano. Il comparto cinematografico e dello spettacolo dal vivo è già molto complesso e comprende tantissime professionalità.
I giornalisti che curano gli uffici stampa di eventi, di fondazioni, di compagnie teatrali, di festival sono stati messi a dura prova nei mesi precedenti.
I critici e i giornalisti che si occupano di cinema e di spettacolo, molti di loro freelance con contratti precari, faticavano già in condizioni normali ad arrivare a fine mese. Parliamo di professionalità dello spettacolo e del cinema “nascoste”, ma che hanno sempre avuto un ruolo determinante nel settore culturale.
Molti di loro, pur non rientrando di fatto nella categoria dei lavoratori dello spettacolo per questioni prettamente burocratiche – la cassa previdenziale è diversa (Inpgi e non Inps) – appartengono al settore a tutti gli effetti.
La stagione estiva appena trascorsa, specie per chi svolge la libera professione, ha già registrato uno scenario devastante con l’annullamento di tantissimi eventi, soprattutto quelli indipendenti.
La riapertura delle sale cinematografiche durante gli stessi mesi si è rivelata deludente, appunto perché l’estate è per eccellenza la stagione dei festival.
Il Governo e il ministro Franceschini tengano, dunque, conto degli uffici stampa e dei giornalisti di settore in quanto lavoratori dello spettacolo. Un giornalista che si occupa di cultura, si occupa di mantenere viva la fruibilità di questo settore, informando, comunicando, divulgando. (giornalistitalia.it)
Valeria Bonacci