La denuncia del Sigim: “Al Resto del Carlino articoli pagati 1 o 2 euro, Messaggero e Corriere Adriatico riempiti a costo zero”

Marche: “Attacco frontale ai giornalisti, tra tagli e ‘sinergie’”

Il segretario del Sigim Roberto Mencarini

ANCONA – I continui tagli al lavoro imposti dagli editori stanno portando a un progressivo depauperamento dell’informazione nelle Marche. Sul fronte del lavoro dipendente, l’8 febbraio i colleghi del Messaggero hanno scioperato contro il nuovo giro di vite sulle presenze nei giorni festivi e domenicali, dopo che il recente riassetto ha comportato una notevole erosione del reddito dei giornalisti, il deterioramento della qualità del lavoro e – di riflesso – del prodotto editoriale.
Nelle Marche, l’organico del Messaggero si è ulteriormente assottigliato con un collega messo in cassa integrazione in vista del pre-pensionamento e che non è stato richiamato in servizio nemmeno dopo l’intervenuta assenza del caporedattore per un periodo assai prolungato. Il braccino corto della Caltagirone Editore sta colpendo anche il Corriere Adriatico, dove un collega dimessosi alcuni mesi fa non è stato ancora sostituito, al pari di una collega uscita dall’organico redazionale per motivi personali e mai rimpiazzata. È quanto, come Sigim, siamo purtroppo costretti a denunciare a carico del primo editore delle Marche per presenza complessiva in edicola, che tuttavia non sembra voler tenere fede al ruolo prescelto.
Ancor più allarmante sul piano sindacale appare la situazione dei colleghi con contratti parasubordinati o con partite Iva (nella maggior parte dei casi monomandatarie e quindi fittizie) spesso subite senza alcuna possibilità di dialogo con la controparte. I recenti casi marchigiani del tandem Corriere Adriatico/Messaggero e de “Il Resto del Carlino” sono solo gli ultimi di una serie di attacchi che colpisce una categoria con scarse tutele e che, per paradosso, non ha nemmeno il risalto mediatico che i media regionali invece garantiscono alle tante vertenze del lavoro delle Marche.
Alcuni collaboratori de “Il Resto del Carlino” si sono visti decurtare dalla Poligrafici Editoriale i già miseri compensi degli articoli. Gli articoli minori vengono pagati 1-2 euro. Scrivendo per la versione online generalmente non si superano i 4 euro e, in caso di superamento dei 40 articoli al mese, ogni pezzo successivo viene pagato appena 1 euro. Le foto vengono pagate 2 euro per un massimo di 50 pubblicazioni. Valicato questo tetto, il collaboratore riceve 50 centesimi a scatto.
Nel gruppo Caltagirone, la cosiddetta “sinergia Marche”, ovvero l’accorpamento di alcuni collaboratori di Messaggero e Corriere Adriatico per le pagine della provincia di Ancona, si sta rivelando penalizzante per i collaboratori nonostante i proclami e le promesse fatte dall’azienda. I collaboratori del Messaggero sono quelli che subiscono maggiormente la sinergia. Si arriva all’assurdo che un articolo commissionato dal Messaggero, che dovrebbe poi pagare il collaboratore, venga tagliato sotto la soglia di pagamento (899 battute) per poi essere pubblicato in versione integrale dal Corriere.
Si “riempiono” così due giornali a costi ridotti e nel caso succitato, purtroppo non raro, due giornali sono stati riempiti di servizi a costo zero. E questa poco edificante “sinergia” presto sbarcherà anche nel resto delle province marchigiane.
Tutto ciò, un vero e proprio attacco frontale alla categoria, risulta ancor più inaccettabile e sospetto nel mentre si sta cercando di trovare la quadra per rendere finalmente applicata la legge sull’equo compenso sul tavolo di discussione nazionale aperto presso la Presidenza del Consiglio di Ministri. Insomma una vera e propria offensiva degli editori per cercare di condizionare il fondamentale confronto tra le parti.
Vista la situazione, il Sigim è pronto a denunciare in ogni sede qualsiasi forma di sfruttamento dei professionisti dell’informazione e a sostenere tutte le istanze dei giornalisti che si vorranno mettere in contatto con il sindacato. Nel frattempo, a livello nazionale, prosegue l’impegno della Fnsi per inserire stabilmente e pienamente i collaboratori giornalisti nel contratto nazionale di lavoro e per arrivare all’applicazione della legge sull’equo compenso che consentirà di bloccare i finanziamenti pubblici agli editori che non rispettino i minimi che saranno stabiliti entro il 28 febbraio da Fnsi e Fieg o, in caso contrario, dalla Commissione ad hoc costituita presso il Dipartimento Editoria della Presidenza del Consiglio.

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