Il presidente del Senato all’incontro sulla diffamazione: “Intimidire un giornalista è un vulnus per il diritto all’informazione”

Grasso: “Salvaguardare i cronisti con meno garanzie”

Pietro Grasso

ROMA – “Intimidire un giornalista, e in Italia sono tanti i giornalisti minacciati, è un vulnus per la libertà d’informazione e per il diritto dei cittadini di essere informati”. Lo dice il presidente del Senato, Pietro Grasso, intervenendo al convegno “Diffamazione: tutela della reputazione e libertà di stampa”, in corso a palazzo Giustiniani.
“Su questo tema, molte sono le questioni su cui è necessaria una profonda riflessione – prosegue Grasso – . Penso alla salvaguardia dei cronisti a rischio, soprattutto quelli con meno garanzie e che scrivono per piccole testate locali o su internet, e alla necessità della trasparenza sull’assetto proprietario delle testate”.
Il presidente del Senato sottolinea inoltre che “la libertà di informazione, come tutti i diritti, non può mai essere considerata assoluta, ma va ponderata, contestualizzata e bilanciata con gli altri valori costituzionali. Penso in particolare al diritto alla riservatezza, alla reputazione e all’oblio”.
E, nel corso del suo intervento, Grasso si è chiesto: “Fino a che punto è possibile narrare o divulgare fatti concernenti un determinato individuo, chiunque esso sia? Qual è il confine tra diritto di cronaca e vita privata? Sono questi gli interrogativi su cui quotidianamente siamo tutti chiamati a confrontarci, ciascuno per il proprio ruolo nella società”.
“Lo scorso 17 ottobre la Camera dei Deputati ha approvato il disegno di legge che modifica la legge in materia di diffamazione a mezzo stampa o altro mezzo di diffusione, di ingiuria e di condanna del querelante. Giunto in Senato, il disegno di legge è stato assegnato alla Commissione Giustizia, dove è attualmente in discussione. Alcune novità introdotte nel testo, prima fra tutti l’abolizione del carcere per i giornalisti, possono essere salutati con grande soddisfazione”. Lo dice, ancora, il presidente del Senato, Pietro Grasso, intervenendo al convegno “Diffamazione: tutela della reputazione e libertà di stampa”, a palazzo Giustiniani.
“Probabilmente – aggiunge Grasso – il testo non risponde ancora a tutte le esigenze prospettate dagli addetti ai lavori e dalle istituzioni internazionali, ma sono certo che altri elementi potranno essere introdotti qui in Senato”.
Per il presidente del Senato, infine, “un punto centrale è quello che riguarda l’uso delle querele come arma di intimidazione e dissuasione a proseguire nel lavoro di indagine e di approfondimento giornalistico. Credo, ma è solo una posizione personale, che si debba riflettere più attentamente su una sanzione pecuniaria per le azioni temerarie, prevedendo il risarcimento delle spese processuali e una percentuale della cifra richiesta dal querelante da corrispondere al querelato, in modo da indurre a maggiore riflessione prima di intraprendere azioni manifestamente infondate. Altro punto delicato è la corretta applicazione delle norme sulla rettifica. Sono sicuro che il dibattito in Commissione e in Assemblea consentirà di trovare il giusto equilibrio tra diritti della persona e doveri di lealtà e correttezza dell’informazione”. (Agi)

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