Per l’avvocato, ex senatrice di Forza Italia, “l’iniziativa è nata dalla volontà di salvare un pezzo di democrazia”

Claudia Maria Ioannucci nel capitale sociale de “l’Unità”

Claudia Maria Ioannucci

ROMA – “Sono entrata nel capitale de «l’Unità» perché ogni giornale in difficoltà o che rischia di morire significa una ferita per la democrazia. L’iniziativa è nata dalla volontà di salvare un pezzo di democrazia, persino per «Il Fatto Quotidiano» lo avrei fatto”. Ad affermarlo all’Adnkronos è Claudia Maria Ioannucci, 64 anni, avvocato e professore di diritto amministrativo comunitario a L’Aquila ed ex senatrice di Forza Italia, commentando il suo ingresso a novembre attraverso la Pei srl nel capitale sociale de “l’Unità”.
Pei detiene il 13,98% della Nie, la società che edita il quotidiano fondato da Antonio Gramsci.
 “Io penso che il Cdr de «l’Unità» si sia fatto fuorviare dall’articolo del «Fatto Quotidiano». Credo fortemente che ogni giornale abbia una sua linea politica. Proprio per questo vanno  salvati tutti i giornali perché ci devono essere tante voci”.
Per quanto riguarda i rapporti con il faccendiere Valter Lavitola, Ioannucci sottolinea che “è stato un mio cliente e che l’assioma che vede legato un avvocato con la persona che difende non è corretto”. Comunque, aggiunge l’ex senatrice di Forza Italia, “ho provveduto a querelare «Il Fatto Quotidiano» perché le indicazioni su Lavitola non sono corrette e ho chiesto i danni relativi perché si tratta di false notizie”. (Adnkronos)

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