
Peter Greste
IL CAIRO (Egitto) – Sono stati arrestati in Egitto con l’accusa di “violazione della sicurezza nazionale” tre giornalisti e un cameraman dell’emittente televisiva satellitare pan-araba “al-Jazeera” di Doha: lo hanno reso noto fonti del locale ministero dell’Interno, secondo cui sarebbero entrambi legati ai Fratelli Musulmani, messi al bando martedì scorso come “organizzazione terroristica”.
Si tratta dell’egiziano Mohamed Adel Fahmy, responsabile dell’ufficio di corrispondenza del Cairo, già in forza al network americano “Cnn”, dell’australiano Peter Greste, ex inviato del network britannico “Bbc”, vincitore tra l’altro nel 2011 del “George Foster Peabody Award”, uno dei più prestigiosi riconoscimenti radio-televisivi internazionali, per un documentario sulla Somalia. Arrestati, inoltre, Baher Mohamed ed il cameraman Mohamed Fawzy, entrambi egiziani.
Fahmy, molto noto in patria e senza alcun rapporto conosciuto con gruppi radicali, è stato identificato dal dicastero non con le generalità o con la nazionalità, ma soltanto quale “membro dei Fratelli Musulmani”.
Agenti della polizia politica hanno fatto irruzione nei locali di un hotel della capitale dove i due avevano allestito uno studio di fortuna, e li hanno costretti a seguirli dopo aver loro confiscato attrezzature e altro materiale, tra cui non meglio precisate “pubblicazioni” relative al movimento islamista. Sono accusati di aver “trasmesso in diretta informazioni lesive della sicurezza nazionale”.
A partire dal colpo di stato del 3 luglio scorso, con cui fu destituito l’allora presidente Mohamed Morsi, le autorità egiziane hanno ripetutamente fatto ricorso a misure repressive nei confronti dei mass media, specialmente contro la stessa “al-Jazeera”, cui è imputata una presunta posizione di parte a favore degli islamisti e contro le Forze Armate.
Numerosi giornalisti dell’emittente si trovano da tempo in custodia: tra essi Abdullah Elshamy, arrestato il 14 agosto scorso a margine dell’assalto delle forze di sicurezza contro due accampamenti allestiti dai manifestanti pro-Morsi alla periferia cairota, costato centinaia di morti. (Agi) .