Il Cda approva la cessione dell’immobile, ma insorge il Cdr: “Un atto folle! Non escludiamo esposti alla magistratura”

Rcs: la sede di via Solferino in vendita a 120 milioni

La storica sede del Corsera in via Solferino a Milano

MILANO – Via libera dal Cda Rcs alla vendita dell’immobile del gruppo nel centro di Milano tra le vie San Marco e Solferino, inclusa quindi anche la sede storica del Corriere della Sera. L’accordo di cessione al fondo Blackstone vale 120 milioni di euro.
Il consiglio Rcs ha approvato l’operazione a maggioranza, ha ufficializzato il gruppo in una nota, e ha dato quindi mandato all’amministratore delegato Pietro Scott Jovane e al direttore finanziario Riccardo Taranto di finalizzare l’operazione, inclusa la stipula di contratti di affitto da parte di Rcs sull’intero complesso, con durate variabili sulle diverse porzioni. Oltre a quella del Corriere, si trova in questo immobile anche la redazione della Gazzetta dello Sport.
Il via libera all’operazione è arrivato al termine di un Cda straordinario di oltre tre ore, dopo che la riunione di giovedì scorso aveva finito per aggiornarsi ad oggi in attesa anche del presidente Angelo Provasoli, impossibilitato a partecipare.
All’ingresso dei lavori odierni la vicenda pareva ancora tutta aperta, dopo che negli ultimi giorni era montata l’incertezza sulla valorizzazione finale dello stabile. Hanno partecipato al board tutti i consiglieri, con i soli Fulvio Conti e Roland Berger collegati in videoconferenza.
Il prossimo consiglio di Rcs si riunirà ora mercoledì prossimo 13 novembre per approvare i risultati dei primi nove mesi dell’esercizio 2013. Alla vigilia il Cdr del Corriere aveva annunciato un’azione legale sull’operazione in piena opposizione all’ipotesi di vendita della sede del quotidiano. La cessione secondo i rappresentanti dei giornalisti rappresenta un danno patrimoniale al gruppo e all’indipendenza stessa della testata. Su queste basi il Cdr ha diffidato consiglieri e azionisti segnalando che la transazione potrebbe portare anche a un’azione di responsabilità.
Lunedì era intervenuto sulla possibile vendita della sede anche il nuovo socio Rcs Urbano Cairo (2,84%), invitando il management a intervenire piuttosto sui costi. Cairo si è detto convinto, come editore, che “l’ultima cosa da fare è tagliare il personale, la penultima è vendere la sede”.
Jovane aveva da parte sua ribadito ancora recentemente di essere fiducioso di poter vendere l’immobile entro fine anno. Rcs ha previsto di dismettere attività non strategiche per 250 milioni entro fine 2014. Tale obiettivo risulta anche tra i vincoli ai contratti (covenant) del finanziamento bancario a Rcs.
All’ultima rinegoziazione del debito, conclusa contestualmente agli accordi di garanzia per l’aumento di capitale da 400 milioni completato a fine luglio, era stata inclusa tra le garanzie per le banche anche un’ipoteca sull’immobile di via San Marco e Solferino. (Ansa)

IL CDR: “UN ATTO FOLLE, SVENDERE PER POI RIAFFITTARE”

Il comitato di redazione del Corriere della Sera annuncia in una nota che “continuerà a percorrere tutte le strade per promuovere un’azione di responsabilità nei confronti dei consiglieri” che hanno approvato la vendita dell’immobile con la sede del quotidiano in via Solferino, “senza escludere anche eventuali esposti alla magistratura”.
Il Cdr spiega di considerare la decisione “un atto folle dal punto di vista finanziario e uno sfregio inaccettabile all’identità del Corriere della Sera”.
“Svendere” per poi riaffittare, secondo i rappresentanti dei giornalisti, “è esattamente ciò che non farebbe qualunque persona di buon senso” e comporta “un danno permanente allo stato patrimoniale del gruppo” dando “solo un sollievo transitorio e apparente ai conti, ma che peserà nel medio-lungo periodo sulla solvibilità del gruppo”. “Fin d’ora è chiaro che l’operazione mette in luce un intrico di conflitti di interesse che tocca soggetti azionisti di giornali concorrenti (ed è il caso della Fiat) e società nello stesso tempo azionisti e creditori di Rcs (ed è il caso di IntesaSanpaolo) – afferma il Cdr del Corriere -. Senza contare il fatto che l’advisor dell’operazione, banca Imi, fa parte proprio di Intesa SanPaolo. Nei mesi scorsi il comitato di redazione aveva cercato di coinvolgere le autorità cittadine, a cominciare dal sindaco di Milano, Giuliano Pisapia. Oggi, con amarezza, il Cdr registra l’assoluta indifferenza mostrata dalle istituzioni rispetto a una spregiudicata operazione finanziaria che consegna un pezzo dell’identità storico-culturale di Milano e del Paese a un fondo speculativo che potrà farne l’uso più conveniente. Il Comitato di redazione – conclude il comunicato del Cdr del Corriere – si augura di trovare al suo fianco anche la direzione del giornale”. (Ansa)

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