Il procuratore capo di Torino commenta il pacco bomba al giornalista Massimo Numa. Allarme dell’Unci

Giornalisti e No Tav, Caselli: “Chi tocca certi fili rischia”

Massimo Numa

Giancarlo Caselli

TORINO – “Chi tocca certi fili rischia e anche gravemente”. Così il procuratore capo di Torino, Giancarlo Caselli, commenta il pacco bomba recapitato ieri al giornalista de “La Stampa”, Massimo Numa, da tempo nel mirino dell’ala più radicale dei “No Tav”.
“E’ da parecchio tempo che molti osservatori – osserva Caselli a margine di un convegno in corso a Palazzo di giustizia – denunciano come stia serpeggiando a margine del movimento No Tav, in cui ci sono persone assolutamente per bene e altre che non lo sono affatto, un messaggio criminale, che si può sintetizzare con parole, molto brutali se volete, e cioè che chi tocca certi fili, si tratti di giornalisti o di amministratori, politici, o magistrati o poliziotti rischia”.
”E questo attentato è la dimostrazione che il rischio è effettivo e può essere anche grave”, ha concluso. Nei giorni scorsi alla redazione de “La Stampa” di Torino, ma la notizia si è diffusa soltanto ieri in tarda serata, è giunta una busta spedita per posta ordinaria con una chiavetta Usb contenente 120 grammi di polvere esplosiva pronta a scoppiare non appena fosse stato collegato al computer.
Nella busta, senza mittente, c’era anche un foglio scritto al computer secondo cui la chiavetta conteneva video e immagini relative al campeggio “No Tav” di Chiomonte. I fattorini del quotidiano e il giornalista stesso si sono insospettiti e hanno avvisato la polizia. Secondo gli inquirenti l’ordigno era in grado di uccidere.
Sull’episodio indagano i pm Andrea Padalino e Antonio Rinaudo, titolari delle inchieste sul movimento “No Tav”. Il 9 aprile scorso un altro pacco bomba spedito a “La Stampa” fu intercettato dai fattorini e fu disinnescato dagli artificieri.
Nelle ultime settimane l’account della posta elettronica del giornalista è stato violato, e le sue mail sono state pubblicate su alcuni siti Internet che sostengono il movimento “No Tav”. (Asca)
L’Unione Nazionale Cronisti Italiani, presieduta da Guido Columba, nel ricordare che nel 2006 era stato invece ferito, nell’esplosione di un pacco bomba, il direttore di TorinoCronaca.
L’Unci e i cronisti piemontesi tornano, come tutte le volte in cui è stato messo a repentaglio il diritto-dovere dei cronisti a informare i cittadini, a sollecitare alle autorità e alle forze di polizia la massima vigilanza a tutela dei cronisti.

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