Dalla radio alla tv, passando per la carta stampata, debuttò come cronista nel ‘41 sul periodico studentesco fascista “Testa di Ponte”

Sergio Zavoli, i 90 anni di un mostro sacro del giornalismo

Sergio Zavoli

ROMA – Sergio Zavoli è stato giornalista radiofonico, inviato speciale e conduttore di trasmissioni di grande successo, scrittore, direttore di telegiornali e di quotidiani, presidente per molti anni della Rai ed, ora, senatore della Repubblica. Ma ha chiarito più volte che la definizione in cui si riconosce di più è quella di cronista, con una carriera durata ben oltre mezzo secolo che ne ha fatto senz’altro uno dei più noti giornalisti italiani.
Zavoli, nato a Ravenna il 21 settembre 1923, fa il suo debutto da giornalista nel 1941 sul periodico studentesco fascista riminese “Testa di Ponte”. Nel 1947 entra in Rai come giornalista radiofonico, ruolo che esercita fino al 1962, per poi passare alla televisione, dove inventa un fortunatissimo programma, “Processo alla tappa”, trasmissione sportiva incentrata sul Giro d’Italia.
Negli anni ’70 Zavoli conduce ed autore di molti altri programmi di successo come “Nascita di una dittatura” (1972). Vicino al Partito Socialista Italiano, dal 1980 al 1986 è presidente della Rai e nel 1981 pubblica il suo primo libro, “Socialista di Dio”, che vince il Premio Bancarella.
Una volta dimessosi dall’incarico di presidente, continua sia la sua carriera televisiva (presentando programmi come “Viaggio intorno all’uomo”, “La notte della Repubblica”, “Viaggio nel Sud”) sia quella letteraria. E nella veste di autore vince il Premio Basilicata con “Romanza” (1987). Dopo il reportage “Nostra padrona televisione” (1994) entra in politica con i Democratici di Sinistra. (Adnkronos)

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