
La sede del New York Times
NEW YORK (Usa) – Il sito del New York Times, tra i più cliccati al mondo, ieri è stato fuori uso per circa due ore, tra le 11,30 e le 13,30 (ora locale, tra le 17,30 e le 19,30 in Italia). Ma è ancora giallo sulle cause dell’inedito blackout: a caldo la Fox News, la tv più conservatrice d’America, quindi avversaria politica del progressista “Times”, ha parlato di un attacco di hacker.
Citando una fonte anonima, la tv di Murdoch ha rivelato che alcuni specialisti di cyber sicurezza stavano lavorando a fondo per opporsi a un attacco di enormi dimensioni.
I vertici della testata, subito dopo il blocco hanno diffuso una nota dando la colpa a “problemi tecnici interni”, che sarebbero stati risolti in poco tempo. Come in effetti è accaduto, calmando così un’enorme platea di utenti preoccupatissima di essere stata abbandonata.
E così, verso le 13.30, dopo un primo tentativo fallito, i naviganti sono riusciti finalmente a leggere il loro amato sito. Ma solo nella versione “global”, pressoché identica all’originale.
In attesa di capirne di più circa i motivi dell’oscuramento, hacker o semplice guasto, fa riflettere il fatto che la produzione del Times è andata avanti grazie ai social network: pochi minuti dopo il collasso del suo sistema informatico, l’account twitter del giornale faceva sapere che le notizie potevano essere consultate sulla sua pagina Facebook.
Insomma, la creatura di Zuckerberg, spesso sott’accusa perché fonte di pericoli per la privacy personale, ha dato una mano eccezionale a diffondere i contenuti di uno dei più importanti quotidiani al mondo. (Ansa)