Cdr di Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport ed Rsu contro la trattativa di vendita al fondo Blackstone

“Rcs, vendere via Solferino è annunciare la rovina”

La sede della Corriere della Sera in via Solferino a Milano

MILANO –  Comitati di redazione del Corriere della Sera e della Gazzetta dello Sport ed Rsu quotidiani sul piede di guerra contro le cessioni immobiliari che porterebbero alla vendita dello storico palazzo di via Solferino. Mercoledì scorso, infatti, le rappresentanze sindacali hanno ricevuto comunicazione dall’azienda secondo cui «in merito alle attività di natura immobiliare che interessano il comparto Solferino-San Marco, a partire dai prossimi giorni e per le prossime settimane verranno effettuati alcuni sopralluoghi tecnici”.
“Abbiamo, dunque, accertato – affermano Cdr ed Rsu – che l’azienda ha cominciato una trattativa di vendita in esclusiva con il fondo d’investimento Blackstone. Da qui alla fine di settembre partiranno, appunto, i sopralluoghi tecnici; tra ottobre e novembre dovrebbe essere finalizzato l’accordo. La nostra posizione non è cambiata dall’11 febbraio a oggi”.
Quel giorno, al tavolo del Cae (il comitato aziendale europeo) i rappresentanti sindacali contestarono, infatti, l’idea che si potessero sfrattare Corriere e Gazzetta dello Sport dalla loro sede centenaria. “Il palazzo di via Solferino – sottolineano i Cdr di Corsera e Gazzetta e la Rsu – è parte integrante della nostra identità, quindi non solo della nostra storia, ma anche del nostro futuro: se fosse alienato, i lavoratori dell’azienda perderebbero un’importante garanzia”.
In attesa di dati più certi, le rappresentanze sindacali dei due quotidiani Rcs ribadiscono “che la vendita del palazzo non sarebbe risolutiva per rimettere in sesto lo stato patrimoniale del gruppo e quindi non si capisce perché cedere a questa logica da ultima spiaggia”.
Come hanno sostenuto più volte, “vendere via Solferino significa comunicare al mercato, ai lettori (e ai concorrenti) che l’azienda è vicina alla rovina. Non è così. Certo, Corriere e Gazzetta hanno urgente bisogno di un piano credibile di rilancio, di nuove iniziative editoriali. In questo mese di agosto, invece, il management ha imboccato la strada delle misure di emergenza. Prima l’aumento del prezzo, ora la stretta sulla vendita del palazzo. Ma non è in questo modo che si possono affrontare le vere sfide che ci stanno davanti: ricavi in calo e migrazione dei lettori sulle piattaforme digitali”.

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