Il rapporto Nielsen conferma i giornali sotto il 20%, la Tv a -16,4% e la radio a -14,4%. Crolla il settore auto

Pubblicità: -17,4% di investimenti nel primo semestre

ROMA –  Il primo semestre 2013 si chiude con un decremento degli investimenti pubblicitari del -17,4%, per un ammontare totale di 3 miliardi e 355 milioni di euro investiti in comunicazione dalle aziende italiane, in calo di poco più di 706 milioni rispetto alla prima metà dello scorso anno. Lo rende noto Nielsen.
“Nonostante sia di questi giorni la notizia di un’accelerazione della ripresa in Usa, la crisi continua a farsi sentire nel nostro tessuto produttivo, rispecchiandosi sulla comunicazione”, spiega Alberto Dal Sasso, Advertising Information Services Business Director di Nielsen.
“In particolare, il saldo tra le imprese che sono entrate e uscite dal mercato dell’advertising è pari a -1.268 (-8,8%), mentre quelle investitrici hanno ridotto mediamente del -8,6% il budget per la comunicazione”.
I quotidiani e i periodici non riescono ancora a uscire da “quota -20”, con i primi a -23,7% e i secondi a -24,3%. La TV continua ad attestarsi intorno al decremento rilevato nei primi cinque mesi dell’anno e chiude il semestre a -16,4%.
Al suo interno, il mezzo televisivo evidenzia una varianza elevata: segnali positivi, infatti, si registrano per alcune emittenti che hanno cominciato a mostrare una crescita interessante sul singolo mese di giugno.
La radio chiude a -14,4% e conferma l’andamento dei mesi precedenti. Il direct mail e l’esterna sono ancora in calo, anche se a tasso ridotto rispetto a maggio.
“Questi primi sei mesi – continua Dal Sasso – si confrontano con l’importante crisi dello stesso periodo del 2012, che si è dimostrata ancora più forte a partire dal secondo semestre. Non si trascuri, inoltre, che l’anno di Europei di Calcio e Olimpiadi favorisce sempre un certo traino che, invece, questa volta è mancato, non solo in tema di spazi pubblicitari venduti, ma anche di iniziative di marketing da parte delle aziende”.
Per quanto riguarda i settori, il calo è generalizzato, con i primi due in calo rispettivamente del -22,1% (alimentari) e del – 26,6% (automobili). Le telecomunicazioni e la distribuzione sono sotto la doppia cifra, ma l’unico settore in crescita rimane l’informatica (+42,9%), grazie agli investimenti derivanti dalla comunicazione di smartphone e tablet. (Agi)

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