
Processo Mediaset: la condanna di Berlusconi è “breaking new” nel mondo
ROMA – Lo spettro di una crisi di governo, con tutte le incertezze che ne derivano per il futuro dell’Italia e dell’Unione europea. E’ questo in sintesi, il timore numero uno della stampa estera dopo la condanna definitiva di Silvio Berlusconi, una notizia trattata con ampio rilievo e numerosi richiami in prima.
“La condanna di Silvio Berlusconi scuote l’Italia”, titola “Le Figaro”, parlando di “sentenza storica”, che “potrebbe avere serie conseguenze sulla stabilità del governo di unione nazionale costituito dal democratico Enrico Letta, e sulla durata della legislatura”.
THE FINANCIAL TIMES segnala che i più duri del partito del Cavaliere minacciano di ritirare il proprio appoggio al governo, convinti che la democrazia sia giunta al capolinea.
THE GUARDIAN lancia un duro attacco a Berlusconi, accusandolo di sfidare la giustizia con il videomessaggio trasmesso dalle sue emittenti, rischiando così di “ributtare di nuovo la terza economia dell’Eurozona nell’instabilità politica”.
Su THE NEW YORK TIMES, Rachel Donadio, nel suo ultimo articolo da corrispondente in Italia, giudica pressochè inevitabile una crisi di governo. La richiesta della Cassazione di rideterminare l’interdizione dai pubblici uffici “evita il crollo immediato della coalizione di centro-destra del premier Enrico Letta, formata per affrontare la disastrosa economia italiana, ma ha probabilmente soltanto permesso di guadagnare un po’ di tempo”.
Anche THE WALL STREET JOURNAL si dice convinto che la sentenza di ieri, “uno smacco” per Berlusconi, evita “la caduta immediata della fragile coalizione di governo”.
Il Wsj prevede giorni roventi. “Le crescenti divisioni in seno alla coalizione di governo renderanno più difficile il via libera alle riforme economiche necessarie per rilanciare la crescita della terza economia dell’Eurozona, oggi nel mezzo della recessione più lunga del dopoguerra”, scrive il quotidiano di Rupert Murdoch.
La sentenza potrebbe infatti acuire lo scontro tra destra e sinistra oltre a ampliare le divisioni nel partito di Letta. In Germania la condanna di Berlusconi campeggia sulle prime pagine dei più importanti quotidiani.
“Il cavaliere è alla fine”, scrive la SUEDDEUTSCHE ZEITUNG secondo cui “Dopo la condanna Berlusconi è definitivamente un uomo del passato. Se avesse ancora un briciolo di decenza in corpo, si ritirerebbe dalla politica”.
Di tutt’altro avviso BILD: “Finisce l’era di Berlusconi? Niente affatto – risponde il quotidiano -, l’ex premier in un videomessaggio si mostra combattivo e non pensa a un ritiro dalla politica”. Bild ricorda poi come la coalizione tra Pd e Pdl ”rischi ora di rompersi”.
Secondo EL PAIS, che dedica ben due pagine alla vicenda, paradossalmente è la frangia del Pd che appoggia il governo Letta ad essere molto preoccupata dalla sentenza. Si rischia infatti di dare ai settori più critici del centrosinistra l’argomento definitivo per far “saltare l’attuale strana maggioranza”. La notizia occupa le prime pagine dei principali quotidiani belgi francofoni.
LA LIBRE BELGIQUE pubblica una foto che occupa quasi tutta la prima pagina dove il Cavaliere viene ritratto con le mani giunte ed un’espressione triste, sotto il titolo ”La casa prigione”.
LE SOIR titola “Prigione confermata per Berlusconi”. La sentenza trova infine spazio sui media giapponesi che rilanciano i timori sulla “situazione politica precaria” della maggioranza anomala con riflessi sull’economia, secondo le principali tv, tra cui la pubblica NHK.
Quanto ai quotidiani, ASAHI SHIMBUN scrive che l’influenza politica del Cavaliere “si è ridotta, inevitabilmente”, mentre MAINICHI e SANKEI, rilevando che Berlusconi dovrà lasciare il seggio senatoriale, segnalano “un indubbio l’indebolimento del governo Letta”. (Ansa)