Lo sottolinea Andrea Zappia, ad di “un’azienda che paga le tasse”, ha 6800 dipendenti e sogna di “rimanere una start up”

Sky: 10 anni di tv italiana “votata all’innovazione”

Ilaria D’Amico, storico volto di Sky

Andrea Zappia

MILANO – Sky: 10 anni e non sentirli, o meglio l’orgoglio del lavoro fatto e che senza dubbio ha cambiato il volto della tv italiana, e il tentativo di “rimanere sempre una start up”, qualcosa che – come ha spiegato bene l’amministratore delegato di Sky Italia Andrea Zappia – punta al futuro senza il peso del passato, nella consapevolezza che “gli ostacoli quando si cerca di innovare ci sono sempre”.
Se quindi si guarda così lontano da non escludere “un canale 4k in futuro”, anche se esiste una sola telecamera del genere in Europa, alla conferenza stampa in occasione dei 10 anni di Sky – che iniziò le trasmissioni il 31 luglio del 2003 – c’è l’orgoglio di una azienda che in un momento di crisi è al primo posto tra le tv italiane grazie ad un fatturato che tiene puntando a mantenere la soglia dei 5 milioni di abbonati rafforzando l’interesse di un pacchetto che dieci anni fa alla nascita, costava – nella forma base – 22 euro, e oggi ne costa 19.
Un’azienda italiana che “paga le tasse”, e che fino al 2012 ha investito oltre 10 miliardi di risorse in Italia, che ha puntato sulla tecnologia investendo 1 miliardo di euro, che produce oltre 39 mila ore di programmi, con 148,5 milioni di euro investiti in programmi originali nell’ultimo anno, 700 milioni versati nelle casse del sistema cinematografico fino al 2012, 5 miliardi di euro investiti nel calcio italiano dalla sua nascita (fino alla stagione 2014/2015), e che ha 6800 dipendenti e collaboratori con un indotto stimato di 13.500 lavoratori, equamente divisi tra uomini e donne e con un’età media di 35 anni.
Un mercato quello della tv italiana “che va guardato con occhi diversi”, secondo Zappia, convinto che “si va verso un mercato unico dell’intrattenimento dove si combatte per conquistare l’attenzione degli individui”.
Per questo chiede l’aiuto delle autorità, l’Agcom e l’Antitrust, così come fa appello al mondo del calcio per crescere e cambiare e cercare strade diverse, che siano magari la riduzione delle squadre della serie A o un orario diverso – le 19.30 – per il posticipo della domenica. Lavorare al cambiamento puntando sui nuovi canali – arrivano FoxSports e poi Moto Gp e Crime investigation – sull’innovazione tecnologica – SkyTg24 diventa Hd – e la cultura che dopo l’arrivo di Sky Arte Hd (“una prova di maturità”) offre a tutti Classica.
Si punta quindi a rafforzare l’on demand che va bene, mentre la pubblicità “si difende bene perchè quello di Sky è un cliente molto ben profilato, una certezza per le aziende”.
Non anticipa nulla sui conti e gli abbonati che saranno presentati dalla casa madre ai primi di agosto, ma promette che Sky, azienda italiana, c’è anche per aiutare il paese a migliorarsi concentrandosi magari su meno cose, ma fatte meglio che in passato. Insomma, come dice Pieraccioni in uno dei tanti video proposti alla presentazione, “non solo guardo Sky ma anche quando la tv è spenta, è spenta su Sky”. (Ansa)

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