Terri Boemi
CATANZARO – “Nuda,
Confidenze a mio padre”: la giornalista Terri Boemi affronta “l’irrisolto” in una “lettera-libro” che sarà presentata oggi a Catanzaro, alle ore 18.30 al Parco della Biodiversità, con il patrocinio dell’Amministrazione Provinciale.
“Il non detto e il dialogo finale – spiega la giornalista – restituiranno a ciascuno la propria dimensione riaffermando il valore delle rispettive identità. Mio padre ed io ci siamo concessi il privilegio unico e forse irripetibile di una seconda vita…”.
Napoletana di nascita, Terri Boemi è cresciuta e si è affermata nell’emittente televisiva di famiglia, “Telespazio Calabria”, della quale è stata anche direttore. Figlia di un padre illustre, Tony Boemi, giornalista pubblicista e fondatore della più grande e importante rete televisiva calabrese, Terri è riuscita, infatti, a trovare il suo spazio con capacità e determinazione.
Giornalista professionista dal 1° giugno 1988, iscritta al Sindacato Giornalisti della Calabria, è stata consigliere dell’Ordine dei giornalisti della Calabria per due mandati, dal 2003 al 2009. Una giornalista seria, attenta e scrupolosa che, con grande umiltà e altrettanta determinazione, ha fatto della professione di giornalista una scelta di vita.
“Nuda. Confidenze a mio padre” (pagine 96, Falco Editore, euro 10) svela con coraggio aspetti intimi e personali della vita dell’autrice, attraverso risvolti sconosciuti al suo pubblico. Un viaggio a ritroso nei ricordi, che ripercorre con lucidità e tenerezza il legame intenso e faticoso con la figura paterna.
Tanti piccoli racconti, brevi ma intensi, compongono questo percorso narrativo dell’autrice.
“Terri taglia come un bisturi la pelle di plastica dell’apparenza, incide la carne viva delle emozioni”, osserva Adriana Faranda nella sua prefazione.
Suggellano l’opera le postfazioni a firma di Rita Commisso, Mariella Cosentino, Simona dalla Chiesa, l’Intervista a Quirino Ledda a firma di Bruno Gemelli e la biografia di Tony Boemi firmata da Gerardo Gambardella.
Contributi che impreziosiscono il testo, arricchendolo del punto di vista “esterno” di persone che con la famiglia Boemi hanno avuto, e hanno tuttora, un legame importante.
