ROMA – L’inviato de “La Stampa”, Domenico Quirico, è vivo. Era disperso, dallo scorso 9 aprile, in Siria, dove era entrato tre giorni prima, attraverso il confine libanese, diretto a Homs. L’ultimo contatto diretto era stato un sms a un collega della Rai il 9 aprile stesso.
Ancora non si conoscono i particolari, ma la notizia più importante è la conferma che Quirico è vivo. Nei giorni scorsi, le figlie del giornalista, Metella ed Eleonora, hanno lanciato, attraverso il web, un appello per la sua liberazione invitando chiunque avesse sue informazioni a farsi vivo.
Appelli per la liberazione di Domenico Quirico, presidente di “Report senza frontiere”, sono stati lanciati dalla Fnsi, il sindacato dei giornalisti italiani, attraverso il suo segretario generale Franco Siddi, e dalle federazioni europea e mondiale dei giornalisti: l’Efj dal recente congresso di Verviers (Efj) e l’Ifj da quello in corso a Dublino.
Stamane, quando ancora non erano stati ripristinati i contatti, da Torino era stata annunciata per domani una manifestazione in suo favore. Una grande fotografia, scattata dal suo compagno di lavoro, Fabio Bucciarelli, campeggerà sulla “casa dei giornalisti”, a Palazzo Ceriana-Mayneri, su iniziativa dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte, dell’Associazione Stampa Subalpina e del Circolo della Stampa di Torino. Presenti la moglie e le figlie di Quirico e il direttore de “La Stampa”, Mario Calabresi. (GC)
Dell’inviato de “La Stampa”, presidente di “Report senza frontiere”, non si avevano notizie da oltre due mesi