La solidarietà internazionale al centro dell’intervento del segretario generale della Fnsi al 28° Congresso dell’Ifj

Siddi a Dublino: “Unità dei giornalisti su libertà e diritti”

L’intervento del segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, al Congresso dell’Ifj a Dublino

DUBLINO (Irlanda) – “La solidarietà internazionale è importante per far avanzare il movimento dei diritti dei giornalisti, che hanno due poli: la libertà d’informazione e i diritti comuni del lavoro che riguardano il giusto salario, l’organizzazione, la negoziazione contrattuale, la protezione sociale”.
Chiaro e forte il messaggio lanciato da Franco Siddi, segretario generale della Fnsi e componente dell’esecutivo Ifj, al 28° Congresso mondiale della Stampa, in corso a Dublino.
Siddi ha posto l’accento sulla necessità di “mettere in comune le buone pratiche per dare forza ai sindacati che, nel tempo della precarietà e della recessione mondiale, sono aggrediti da più parti ed i cui membri sono sottoposti a pressioni enormi a causa della paura di perdere il posto di lavoro o parte del reddito”.
I sindacati dei giornalisti si debbono, insomma, sempre più affermare, nei singoli Paesi e a livello internazionale, come soggetti sociali autonomi, rappresentativi, riconoscibili come interlocutori del mondo delle imprese e della politica. Ed in questa direzione, ha spiegato il segretario generale della Federazione Nazionale della Stampa, “l’esperienza italiana appare avanzata rispetto ad altri Paesi, ma patisce il peso di una crisi che sta mettendo in discussione tutte le sicurezze costruite con la solidarietà della categoria e il rapporto negoziale, spesso conflittuale, con gli imprenditori”.
“Il titolo del sindacato a trattare e a negoziare – ha ricordato Franco Siddi – deve essere il primo obiettivo dell’azione di un’organizzazione dei lavoratori, quindi anche dei giornalisti”. Il segretario del sindacato dei giornalisti italiani, evidenziando che “in Italia, e nelle realtà imprenditoriali consistenti sul piano occupazionale, è certamente così”, ha sottolineato “con un certo orgoglio” che “la Fnsi è il sindacato che tratta anche con il gruppo Murdoch, il quale, in Italia, recepisce il nostro contratto nazionale di lavoro giornalistico e, nella sua televisione, negozia con noi contratti integrativi e programmi di inserimento dei precari”.
“Vogliamo – ha detto Siddi – concorrere a diffondere queste esperienze. Allo stesso tempo abbiamo bisogno di accogliere insieme la solidarietà internazionale e trasformarla in forza comune globale per rimettere in moto la politica dei diritti sociali e la cultura del rispetto per il diritto dei cittadini all’informazione e l’indipendenza dei giornalisti”.
Per raggiungere questi obiettivi, dunque, c’è sempre più bisogno di alleanze sociali. “Non possiamo – ha aggiunto il segretario generale della Fnsi – essere indifferenti al tentativo di far regredire in tutto il mondo le leggi sul diritto del lavoro e sull’agibilità sindacale. E’ importante la specificità e l’autonomia sindacale dei giornalisti, ma va vissuta in un quadro di visione dei problemi e dei diritti fondamentali di tutti i lavoratori”.
Rivolgendosi alla numerosa platea del “Dublin Castle”, Franco Siddi ha posto l’accento sull’importanza che “in questo congresso ci siano cooperazione dialogo, come sta accadendo nella Confederazione europea e nel Consiglio mondiale dei sindacali dei lavoratori”.
Sul piano della politica, insomma, “il sindacato, anche a livello internazionale, deve essere sempre di più soggetto sociale capace di interloquire con i poteri pubblici per fare innalzare il quadro legislativo a tutela dei diritti dell’uomo, delle libertà individuali e collettive, del diritto dei cittadini a ricevere un’informazione professionale, onesta, leale e indipendente. Nello stesso tempo, come dimostrano le esperienze di questi anni nel cosiddetto mondo libero e nelle aree di crisi oppresse dai regimi, sono indispensabili la capacità di lotta e di mobilitazione e la solidarietà internazionale per contrastare con energia tutte le azioni contro il diritto all’informazione e la libertà e la dignità del giornalista”.
In questa direzione, Franco Siddi si è soffermato sulle battaglie italiane contro i tentativi di imporre leggi liberticide e su quelle ungheresi dello stesso segno, ma anche sull’azione di sostegno ai colleghi turchi per far cadere i muri del silenzio sui giornalisti in prigione e per la loro liberazione immediata. Senza tralasciare, naturalmente, l’incoraggiamento al sindacato pachistano, che propone un giornalismo che non vuole arrendersi alle minacce del terrorismo talebano, e la promozione della cultura del rispetto per l’informazione e di uno statuto di tutela per i giornalisti inviati nelle aree di crisi e di guerra.
Per il segretario generale della Fnsi “sono tanti, insomma, gli esempi che potremmo fare di questo lavoro che ci vede solidalmente impegnati. Mentre affermiamo qui la solidarietà ai colleghi turchi in lotta ed a quelli pachistani in sofferenza, rilanciamo un appello forte per dire a tutta la comunità del mondo dell’informazione che giornalisti di valore, come Domenico Quirico, sono spariti in Siria da quasi due mesi e di loro non si hanno più notizie. Sono giornalisti e basta, non esponenti di fazioni in guerra”, ha sottolineato Franco Siddi invitando “chiunque abbia notizie ad aiutarci a ricreare un contatto con loro”.
Insomma, ha concluso il  segretario generale dei giornalisti italiani, “del valore della cooperazione internazionale, anche all’interno della categoria, ce ne accorgiamo soprattutto nei momenti della difficoltà e del bisogno, dell’angoscia per la precarietà e la libertà di tutti, che potrebbero restrigersi. Questo Congresso sta già rinforzando una linea di impegno ideale e culturale che, sempre di più, diventa azione identitaria di valore civile”. (GC)

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