
Maurizio Belpietro
MILANO – Una busta contenente della polvere sospetta è arrivata oggi alla redazione milanese di “Libero”. Lo ha reso noto lo stesso quotidiano spiegando che la missiva, indirizzata al direttore Maurizio Belpietro e spedita da Milano, porta il simbolo e la firma delle “Nuove Brigate Rosse”.
Nella busta un foglio scritto a mano con inchiostro blu contenente anche frasi contro i politici e sul “micidiale” potere distruttivo della polvere. “Questo zucchero contiene contiene una sostanza tossica”, c’è scritto.
La lettera, intercettata in portineria, è stata subito segnalata alle forze dell’ordine. Sono arrivati immediatamente i vigili del fuoco, e per alcune ore sono stati bloccati in entrata in uscita gli accessi alla redazione di viale Majno.
La custode dello stabile che ha toccato la busta e due poliziotti della scorta del direttore sono stati trasportati in ospedale per la profilassi sanitaria di precauzione. I primi esami avrebbero escluso la presenza di sostanze nocive. A fine maggio una busta simile era stata spedita alle redazioni de “Il Giornale” e “Il Corriere della Sera”. In via Negri, alcuni dipendenti erano stati messi in quarantena proprio per il sospetto antrace poi rivelatosi infondato.
“Piena solidarietà al collega Maurizio Belpietro, direttore di Libero” è stata espressa dalla Fnsi, che ha giudicato l’episodio “un ennesimo attacco criminale all’informazione che si aggiunge ad uno stillicidio di soprusi, angherie e minacce provenienti da malavita organizzata, da editori fuorilegge e da parte di discutibili politici”.