La vendita dei quotidiani crolla del 6,6% (-22% negli ultimi 5 anni). Pubblicità a picco: -14,3% rispetto al 2011

Editoria: 2012, quinto anno consecutivo in rosso

Giovanni Legnini

ROMA – Prosegue il periodo nero per l’editoria italiana. Il 2012, infatti, è il quinto anno consecutivo che si chiude con dati negativi per il settore. ”I quotidiani hanno registrato una flessione delle copie vendute del 6,6%, i settimanali del 6,4% e i mensili dell’8,9%. Negli ultimi cinque anni i quotidiani hanno perso oltre il 22% delle copie, più di un milione di persone ha smesso di comprare ogni mattina il proprio giornale”. Lo ha detto il presidente della Fieg, Giulio Anselmi, nel corso della presentazione della consueta indagine della federazione sulla stampa in Italia. Preoccupanti, soprattutto, i dati della pubblicità. Nel 2012 per il mercato pubblicitario è stato il peggior anno degli ultimi 20 anni. Il totale degli investimenti pubblicitari è stato pari a 7,442 miliardi di euro, il 14,3% in meno rispetto all’anno precedente. (Asca)
Dati allarmanti anche sulla pubblicità. Il 2012 è stato il peggiore anno degli ultimi venti: per la prima volta dal 2003 si è scesi sotto gli 8 miliardi di euro (-14,3% rispetto al 2011). I dati del primo trimestre 2013 segnalano l’aggravarsi della crisi. Soffre soprattutto la stampa.
Il sottosegretario all’Editoria, Giovanni Legnini, presente all’evento, ha annunciato che verrà avviato un tavolo con i motori di ricerca per tentare di ottenere un loro contributo per il settore come in Francia. “Il modello francese – ha detto, infatti, Legnini, mi convince molto. Puntiamo a un modello negoziale”.
Nel suo intervento, Legnini ha spiegato anche che “le risorse vanno recuperate muovendosi nel campo dell’editoria, guardando ai comparti che presentano il segno più”. (Ansa).

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