
Giulio Andreotti nella sede della Fnsi nell’aprile 2008 in occasione dei 100 anni dalla nascita della Federazione della Stampa italiana
ROMA – Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è arrivato nell’abitazione della famiglia, in Corso Vittorio Emanuele II a Roma, per rendere omaggio, nella camera ardente allestita nello studio, al senatore a vita Giulio Andreotti, scomparso ieri all’età di 94 anni (i funerali si svolgeranno nel pomeriggio in forma privata).
Prima di lui, sono arrivati il vicepresidente del Csm Michele Vietti, Gianni Letta, Nicola Mancino, Francesco Rutelli e l’ex presidente della Camera Gianfranco Fini. A rendere l’ultimo saluto ad Andreotti, stamane, c’era anche il segretario generale della Fnsi, Franco Siddi.
“Con la scomparsa del senatore a vita Giulio Andreotti, politico e uomo di Stato, – è il ricordo di Franco Siddi – viene a mancare un giornalista che animò fogli di testimonianza religiosa, culturale (immediatamente politica) come ‘Azione Fucina’ negli ultimi anni della Resistenza e, subito dopo, la pubblicistica della vita Repubblicana. Il giornalismo – attività originaria – unito alla sua cultura politica lo vide anche tra i protagonisti della ricostruzione democratica della Federazione Nazionale della Stampa Italiana rinata la mattina del 26 luglio del 1943, subito dopo la caduta di Mussolini. Andreotti, già Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con l’on. Alcide De Gasperi, fu infatti tra gli attivi partecipanti al 1° Congresso della stagione repubblicana, nell’ottobre del 1946 a Palermo”.
“Dell’art.21 della Costituzione, della libertà di stampa e di espressione, – fa notare il segretario della Fnsi – Andreotti è stato un interprete, un protagonista, qualunque sia il punto di osservazione con cui si guarda alla sua vicenda, aperta e rispettosa dei valori del pluralismo culturale e politico e, quindi, del confronto tra differenti idee.
Il rispetto per i giornalisti e per il loro lavoro, nella considerazione tuttavia che nella vita pubblica per lui il primato spettasse alla politica, non è mai venuto meno. Lo ricordiamo, in occasione del Centenario della Fnsi, del cui comitato d’onore, faceva parte insieme a Giovanni Conso, Giovanni Giovannini, Pietro Ingrao e Oronzo Valentini.
Ricordare a tutti che la libertà di stampa è un bene troppo prezioso del cui valore reale ci si accorge solo quando non c’è. La sua vita di statista e politico passa ora alla valutazione della storia. La sua esperienza giornalistica è nelle tante pagine che ha scritto e nella raccolta dei giornali che ha animato e diretto (l’ultimo fu Il Sabato).
La Federazione Nazionale della Stampa Italiana nel ricordarlo si unisce al cordoglio dei famigliari per la sua scomparsa”.