Il più popolare tra i sondaggisti in tv, presidente dell’Ispo, accusato di associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale

Mannehimer indagato per frode: avrebbe evaso 7 milioni

Renato Mannheimer a Porta a Porta

MILANO – Renato Mannehimer, presidente dell’Ispo, l’Istituto di sondaggio oggi perquisito dalla Guardia di Finanza, è indagato dalla procura di Milano per dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti. Mannheimer è indagato con altre persone.
Renato Mannheimer e altre quattro persone, tra cui un tunisino, sono accusate dalla Procura di Milano di associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale.
E’ quanto si evince dal decreto di perquisizione firmato dal pm Antonio Scudieri e che ha portato i militari del nucleo valutario della Gdf di Milano a sequestrare una serie di documenti nella sede dell’Ispo e anche nell’abitazione dello stesso Mannheimer.
Secondo l’ipotesi di inquirenti e investigatori, l’evasione complessiva sarebbe di circa 7 milioni: 5,4 relativa a imposte dirette e 1,6 relativa all’Iva.
Nell’indagine sono coinvolte tre società con base a Tunisi. L’inchiesta con al centro l’Istituto di sondaggi è lo sviluppo di una indagine nata da una segnalazione di operazioni sospette, avvenuta nel 2010, presso lo Studio di Commercialisti Merlo, che un tempo aveva come cliente Renato Mannheimer e l’Ispo.
Secondo la ricostruzione del pm Adriano Scudieri e della Gdf, l’Ispo, sui sondaggi realmente effettuati, tramite l’intermediazione dei professionisti italiani, avrebbe dato il compito di emettere fatture a tre società con sede a Tunisi, le quali, a loro volta, avrebbero poi “girato” il denaro incassato su conti di altre società con sede in Svizzera e a Lussemburgo riconducibili a Mannheimer.
Le società tunisine, inoltre, avrebbero trattenuto una percentuale sul presunto “servizio” illecito reso. Secondo quanto emerge dal decreto di perquisizione, tale meccanismo avrebbe consentito al professore-sondaggista “rilevanti e indebiti risparmi fiscali”.
Dagli accertamenti il sistema architettato, questa è l’ipotesi, sarebbe in sostanza servito per abbattere i ricavi dell’Ispo e quindi, per pagare meno tasse. (Ansa)

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