MILANO – “Il 91% dell’aumento di capitale è garantito e ci aspettiamo di arrivare al 100%”. Lo ha detto il direttore finanziario di Rcs Riccardo Taranto nel corso della presentazione del piano agli analisti finanziari. Dai soci del patto di sindacato di Rcs, ha spiegato Taranto, sono arrivate “lettere per circa il 50%” del previsto aumento da 400 milioni, cui si aggiungono i circa 166 milioni del previsto consorzio di garanzia.
“Naturalmente ci aspettiamo che i nostri soci seguano l’operazione”, aveva detto in precedenza il direttore finanziario ricordando che la rinegoziazione del debito è subordinata all’esecuzione della ricapitalizzazione.
Il piano triennale di Rcs, formulato prevedendo un calo quest’anno del pil dell’1% (+0,5% nel 2014, +1,2% nel 2015), vede la pubblicità tradizionale in Italia in calo medio annuo dell’8% sia a livello di mercato e sia a livello di gruppo.
Sul fronte digitale il mercato è visto salire dell’11%, con Rcs invece in crescita del 16%. E’ quanto emerso nella presentazione agli analisti. Il mercato tradizionale della pubblicità in Spagna è visto in calo del 4%, con Rcs in flessione del 5%.
Nell’online la pubblicità è attesa sul mercato spagnolo in crescita del 6%, con Rcs in crescita del 7%. Sulla circolazione giornaliera dei quotidiani è atteso un calo medio annuo del 10% in Italia, con una crescita del 38% nel digitale che renderà stabile il saldo.
In Spagna il calo della circolazione del cartaceo è atteso al 9% medio annuo, con una crescita nel digitale del 34% e un leggero declino complessivo atteso.
Il gruppo “rafforzerà la sua presenza e la sua offerta sul digitale” concentrandosi sulla redditività, ha spiegato l’Ad Pietro Scott Jovane. Il focus sul digitale, ha comunque aggiunto, “non significa che abbandoneremo la carta” che continua ad essere parte del business.
“Le tendenze digitali, che vengono tradizionalmente considerate come delle minacce per il nostro mercato – ha detto -, sono una delle migliori opportunità che ha Rcs per allargare la propria influenza, raggiungere nuovi mercati pubblicitari e diventare più redditizia”.
In Rcs resta, inoltre, aperto il “cantiere” per la cessione delle dieci testate periodiche che il gruppo vuole vendere o in alternativa chiudere. Il Cda della società ieri ha ritenuto non adeguate le due offerte sul tavolo, secondo quanto si apprende da fonti finanziarie.
Il nodo sarebbe l’entità della “dote finanziaria” chiesta dai compratori, si parla di una cifra sopra i 20 milioni, ritenuta troppo elevata dal board: si tratta ora di vedere se ci sarà una controfferta. (Ansa)