FIRENZE – L’Ordine dei Giornalisti della Toscana ha espresso, all’unanimità, “il proprio disappunto per come negli ultimi mesi si è voluto accelerare da parte dell’esecutivo del Consiglio Nazionale su tematiche di fondamentale importanza quali la disciplina, la formazione, l’accesso al professionismo”.
“Siamo consapevoli – sottolinea l’Odg della Toscana – di essere di fronte ad un passaggio storico fondamentale per la professione che sta vivendo una profonda crisi di cambiamento nel quale le certezze di un tempo vengono meno. Ma riteniamo non corretto procedere per accelerazioni improvvise e dettate forse da eccessiva fretta di tipo elettorale.
Non sembra opportuno, infatti, che a poche settimane dal rinnovo del Cnog e dei principali Consigli Regionali si approvino regolamenti e ordini del giorno che rischiano di minare le basi stesse della professione, se non precedute da un’ampia condivisione in un rapporto tra Ordine nazionale e Ordini regionali che è ancora tutto da costruire”.
Sulla formazione, l’Ordine della Toscana crede che “il futuro della professione sia nella alta formazione e nell’aggiornamento permanente degli iscritti, come dimostrano le molte attività organizzate autonomamente in questi anni. Per questo già qualche settimana fa ha respinto la proposta di accettare ipso facto un regolamento calato dal Nazionale non condiviso e non chiaro in alcuni punti, quali la qualità della stessa formazione, la selezione dei formatori e il contributo al finanziamento della stessa che appare del tutto insufficiente”.
“Consapevoli che occorra un ruolo di coordinamento e omogeneizzazione del Cnog sul tema, siamo altresì convinti – afferma l’Ordine della Toscana – che il ruolo principale debba comunque spettare ai livelli regionali, singolarmente o in forma associata perché sta a loro l’applicazione e la relativa interpretazione”.
In materia di disciplina, l’Odg toscano ricorda che “la maggior parte dei Consigli regionali ha recentemente chiesto chiarimenti direttamente al ministero di Grazia e Giustizia, stante l’apparente non conformità del regolamento del Cnog alla legge di riforma che ha finito per creare confusione e interpretazioni difformi da regione a regione. Con la singolarità per cui il Cnog ha istituito i consigli di disciplina per il secondo grado di giudizio mentre la quasi totalità degli Ordini regionali non ha ritenuto di fare altrettanto”.
Infine, sul recente ordine del giorno approvato dal Consiglio nazionale in tema di ricongiungimento, l’Odg toscano ritiene che “se va bene sul piano del principio generale non è coerente con l’impianto complessivo dell’accesso alla professione”. Già dal 2011 il Consiglio regionale della Toscana aveva, infatti, sollecitato “provvedimenti per riconoscere situazioni di fatto in cui molti colleghi che svolgono esclusivamente la professione non possono accedere all’esame di Stato perché privi dei contratti di praticantato. Una richiesta di «ricongiungimento» che arrivava da tutti i territori”.
“Nutriamo tuttavia – sottolinea l’Odg della Toscana – forti dubbi sulla legittimità del documento approvato dal Cnog. L’assenza di chiari riferimenti alle retribuzioni realmente percepite e loro congruità lasciano più che un sospetto sulla regolarità dei requisiti richiesti”.
Per questo, il Consiglio regionale dell’Ordine dei giornalisti della Toscana esprime “perplessità e disappunto per i metodi adottati dall’Ordine Nazionale e dal suo esecutivo e invita i consiglieri nazionali eletti in Toscana a farsi portavoce di queste istanze”.
L’Ordine dei giornalisti della Toscana è composto da Carlo Bartoli (presidente), Michele Taddei (vicepresidente), Paolo Mori (segretario), Alfredo Scanzani (tesoriere), Luigi Caroppo, Federico Monechi, Franca Selvatici, Elisabetta Cosci e Nicola Novelli (consiglieri).