ROMA – Nel momento in cui il Parlamento riconosce il valore del lavoro autonomo giornalistico con l’approvazione della legge sull’equo compenso, gli editori prendono al balzo i contenuti controversi della riforma “Fornero” per violare ulteriormente la legge portando avanti la trasformazione delle collaborazioni coordinate continuative in partita iva costringendo i giornalisti autonomi a subire ulteriori ingiustizie retributive e soprattutto previdenziali.
Tutto ciò avviene con il dichiarato obiettivo di risparmiare mentre si liquidano buonuscite milionarie – come è accaduto al “Corriere della Sera” – a manager i cui risultati di gestione sono palesemente negativi.
La Fnsi non intende tollerare una simile situazione ed è già intervenuta nei confronti del Ministero del Lavoro chiedendo che si attuino le necessarie modifiche e chiarimenti delle norme al fine di impedire operazioni che ledono, ancora una volta, la dignità del lavoro autonomo.
Per la Federazione della Stampa si tratta di “operazioni che ledono, ancora una volta, la dignità del lavoro autonomo”