Assemblea dei giornalisti degli uffici stampa a Firenze. Forte impegno per far partire il “Premio Giacomo Di Iasio”

“Dire e Fare”: quali prospettive 12 anni dopo la legge 150

Renzo Santelli

FIRENZE – “Dire e Fare”, in Toscana, e detto in italiano, è una sorta di rassegna sulle buone pratiche che si trovano anche nelle amministrazioni locali. Organizzata dalla struttura toscana dei Comuni, nell’edizione 2012 c’è stato spazio anche per una “buona pratica” su cui Assostampa Toscana e la stessa Anci sperano di lavorare già da subito: la gestione associata del servizio di informare i cittadini, tramite giornalisti, anche nei Comuni di minori dimensioni.
Fino ad ora, non nascondiamocelo, era abbastanza insolito – se non altro per motivi economici – che i Comuni di dimensioni minori potessero dotarsi, ai senso della legge 150, di specifici Uffici Stampa. Ma adesso, e lo ha anche confermato Alessandro Pesci segretario generale Anci Toscana, qualcosa potrebbe cambiare proprio a causa, paradossalmente, delle difficoltà economiche: difficoltà che costringono i piccoli Comuni o a fondersi o, comunque, ad associare funzioni. E tra le funzioni da gestire in sinergia, quella “informativa” non è certo fra le minori.
Si è discusso di questo in uno degli spazi-confronto di “Dire e Fare”. Ma si è anche affrontata l’emergenza dei circa 25 giornalisti a oggi occupati nelle 10 Province toscane: per molti di loro non mancano timori e c’è attesa per capire se, e come, il Parlamento convertirà in legge quel decreto che anche in Toscana cambia la geografia istituzionale.
Presieduto da Paolo Ciampi, l’incontro è servito (ne ha parlato Paolo Cassola) per lanciare una iniziativa formativa rivolta in particolare agli uffici stampa degli enti pubblici. Si svolgerà a fine gennaio. Sono stati poi illustrati i motivi per i quali, in Toscana, è stata costituita, in Ast, una Commissione uffici stampa.
L’incontro, iniziato con una dettagliata relazione di Renzo Santelli (Fnsi) su “situazione e prospettive” in ambito nazionale degli uffici stampa, si è concluso – a un anno esatto dalla prematura scomparsa di Giacomo Di Iasio – con un ricordo del collega.
Presente Fiorenza, la moglie di Giacomo, è stata sottolineata la volontà di ripensare quel riconoscimento al giornalismo degli Uffici Stampa che Di Iasio aveva portato avanti fino all’edizione di fine 2010, a Trento.

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