Il direttore de “Il Giornale”: “Di fronte ai senatori che si sono messi il passamontagna, la galera è l’umiliazione minore”

Sallusti: “Offeso dalla Destra per cui ho messo la faccia”

Alessandro Sallusti

MILANO – “Più che tradito mi sento offeso dalla destra, perché in questi anni di guerra civile mediatica tante volte ho messo la mia faccia e il mio nome per difendere queste persone, ho messo fuori la mia faccia per difenderli anche da situazione boderline e quando si è trattato di difendere me si sono messi il passamontagna e mi hanno votato contro”. Lo ha detto il direttore del Giornale Alessandro Sallusti, rispondendo ad alcune domande di Simona Ventura durante il programma “Cielo che gol”.
Sallusti, che è stato condannato in via definitiva ad un anno e due mesi di reclusione per diffamazione a mezzo stampa, non ha nascosto la sua amarezza per come si è sentito trattato sia da “certi signori” della destra che da tanti suoi colleghi. Il voto segreto sul Ddl che porta il suo nome, ha ammesso, è stata una delle due umiliazioni che ha vissuto.
“Credo che la minore sia la galera – ha spiegato – perché, quando dei senatori si mettono il passamontagna per esprimere la loro opinione, si mettono sullo stesso piano dei ragazzi che indossano i caschi ee usano la violenza nelle manifestazioni”.
Secondo il direttore del Giornale si voleva rimediare ad un errore giudiziario è invece il tutto si è trasformato in vendetta della casta che attribuisce ai giornalisti tutte le malefatte del potere.
“Noi siamo il termometro, non il virus – ha aggiunto – Invece sembra che la colpa sia la nostra se sono finiti derisi dai cittadini”.
Per quanto riguarda la solidarietà dei colleghi, Simona Ventura ha elencato una serie di nomi sui quali Sallusti ha espresso il suo parere.
“Mentana, no, non mi ha difeso, io lo stimo, ma credo non abbia accettato che uno come me sia diventato il simbolo della libertà di stampa – ha detto – Ezio Mauro è stato il più coerente di tutti, grande onestà intellettuale, l’unico che si è esposto anche nei primi giorni; De Bortoli una grandissima delusione, non ha mai fatto schierare il ‘Corriere della Sera’ a difesa di un principio, ha sempre delegato la questione in pagine cronaca, so che nessuno arresterà mai De Bortoli ma la situazione giudiziaria sua è molto peggio della mia per numero di querele”.
Per quanto riguarda Gianluigi Paragone lo ha definito un “personaggio ondivago”. “Gli piace – ha aggiunto – ed suo diritto cavalcare l’onda”. Mentre ha definito la Gabanelli (“il caso Di Pietro lo avevamo tirato fuori noi e lui ci ha fatto querela e ha vinto”) una delle poche se non l’unica cronista in Italia. (Ansa)

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