A Damasco il giornalista Bassel al-Oudat, è scampato al crollo dell’edificio solo per una casualità

Razzo distrugge la casa di un corrispondente Aki Adnkronos

DAMASCO (Siria) – Un razzo ha distrutto nel pomeriggio l’abitazione del corrispondente di Aki-Adnkronos International da Damasco, Bassel al-Oudat, scampato al crollo per una casualità. “La zona in cui abito – ha riferito il giornalista al telefono – è quella residenziale di al-Mezzeh”, nella parte sud-occidentale della capitale siriana, “considerata tranquilla fino a qualche tempo fa, ma che adesso non lo è più”.
Per il giornalista di Aki, che si è detto “fortunato” per non essersi trovato in casa al momento del crollo, non è chiara la provenienza del razzo, che potrebbe essere arrivato dall’aeroporto militare di al-Mezzeh, “teatro in questi giorni di violenti scontri” tra l’esercito siriano e le milizie antigovernative.
Oudat ha poi spiegato che subito dopo l’esplosione i militari del regime sono accorsi sul posto e hanno prelevato i resti del razzo, spiegando di doverli esaminare.
Solidarietà è stata espressa da Franco Frattini. “Esprimo la mia più totale solidarietà all’agenzia di stampa Adnkronos per i bombardamenti che oggi in Siria hanno colpito e distrutto la casa di un corrispondente di Aki”, ha detto.
“Ferma e dura condanna verso ogni forma di violenza e minaccia contro i civili. Quello che sta accadendo in Siria – dice l’ex ministro degli Esteri – non può essere taciuto: mi auguro, quindi, che, anche dinanzi alle più recente escalation di violenze a Gaza, la comunità internazionale non abbassi la guardia, ma tenga accesi i riflettori su una realtà, quella siriana, che ad oggi attende ancora risposte e decisioni precise”.
“Estendo la mia solidarietà – continua l’esponente del Pdl – anche a tutti i media che operano in situazioni di conflitto e che lavorano tutti i giorni, spesso in condizioni rischiose, per raccontare quelle realtà che il mondo ha il diritto di conoscere”.
Gli attivisti anti-regime del Syrian Media Centre hanno riferito che le forze di sicurezza siriane hanno bombardato alcune aree a sud della capitale. Gli attivisti hanno spiegato che le aree – i quartieri di al-Qadam, Hajar al-Aswad e al-Tadamon – hanno subito oggi il più pesante dei bombardamenti a cui sono sottoposti da circa 40 giorni, da quando cioè sono diventati un covo dell’Esercito siriano libero.
Citati dalla tv satellitare al-Jazeera, gli attivisti hanno aggiunto che già ieri le stesse aree avevano subito un bombardamento aereo. La radio pro-governativa Sham FM ha riferito che sono 47 i ribelli armati rimasti uccisi oggi a Damasco, nel sobborgo di Daraya.
Un dialogo tra il regime e i ribelli in Siria è “possibile” a patto che quest’ultimi rinuncino alle armi, ha dichiarato la Guida Suprema iraniana, Ali Khamenei, precisando che “l’unica soluzione alla crisi” è fermare il flusso di armi che dall’estero arrivano ai ribelli che combattono le forze fedeli al presidente siriano Bashar al-Assad.
Khamenei, citato dal sito web dell’emittente “Press Tv”, ha quindi affermato che “è naturale per qualsiasi governo combattere i gruppi di opposizione quando ricevono armi dall’estero”. Secondo la Guida Suprema, solo una volta che avranno rinunciato alla lotta armata, i ribelli potranno “avanzare” le loro richieste al regime.
Intanto il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, in una conferenza stampa a Bruxelles ha anticipato che l’Unione Europea riconosce la Coalizione nazionale di opposizione siriana, nata nei giorni scorsi a Doha, come “rappresentante legittimo del popolo siriano”. Si tratta, ha sottolineato, di “un passo avanti per dare un’alternativa politica, un’opzione politica” al dopo regime di Assad.
L’Ue, si legge nelle conclusioni del Consiglio affari esteri diffuse a Bruxelles, “saluta con favore l’accordo raggiunto l’11 novembre all’incontro dei gruppi di opposizione riuniti a Doha ed in particolare la formazione della Coalizione nazionale per le forze di opposizione e rivoluzione siriane”. L’Unione, affermano i ministri, “la considera legittima (ma non unica, come ha fatto la Francia, ndr) rappresentante delle aspirazioni del popolo siriano: questo accordo rappresenta un passo importante verso la necessaria unità dell’opposizione siriana”.
I 27 dicono, quindi, di aspettarsi che “questa nuova coalizione continui a lavorare per la piena inclusività, sottoscrivendo i principi dei diritti umani e della democrazia, coinvolgendo tutti i gruppi di opposizione e tutte le sezioni della società civile siriana”.
Infine, l’Ue “incoraggia la coalizione a portare avanti un programma per una transizione politica con la prospettiva di creare un’alternativa credibile all’attuale regime”. (Adnkronos/Aki/Ign)

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