Il presidente Andrea Camporese segue la vicenda con attenzione assieme ai consiglieri siciliani Farinella e Gulletta

L’Inpgi al fianco dei giornalisti della Regione Siciliana

Maria Pia Farinella

Giuseppe Gulletta

Andrea Camporese, presidente dell’Inpgi

PALERMO – Il presidente dell’Inpgi, Andrea Camporese, segue con grande attenzione la vicenda dei possibili esuberi nell’Ufficio Stampa della Regione Siciliana, ventilati dal presidente Rosario Crocetta.
Ad informarlo della preoccupazione suscitata dalle dichiarazioni del presidente della Regione Sicilia sono stati i due rappresentanti della Sicilia all’Inpgi, Maria Pia Farinella e Giuseppe Gulletta, che si sono immediatamente attivati a sostegno dei colleghi.
In una lettera al fiduciario dell’Inpgi della Sicilia, Maria Pia Farinella, il presidente dell’istituto di previdenza dei giornalisti italiani ha, comunque, ricordato che “gli aspetti formali e sostanziali d una possibile vertenza sono ovviamente di pertinenza dell’Associazione Stampa Siciliana e della Federazione Nazionale della Stampa Italiana”.
In una lettera ai componenti del Cdr, Maria Pia Farinella ha invitato la rappresentanza sindacale a “far sapere ai colleghi dell’Ufficio stampa della Regione Siciliana che ho informato personalmente il presidente Camporese e i vertici dell’Inpgi su ciò che avrebbe dichiarato il presidente Crocetta riguardo al futuro del vostro Ufficio”, aggiungendo appunto che “Andrea Camporese segue con grande attenzione la vicenda e sarà sempre informato sullo stato dei fatti da me e dal collega Peppe Gulletta, che – come me – è consigliere generale Inpgi eletto in Sicilia”.
“Per quanto riguarda le competenze Inpgi – ha sottolineato Maria Pia Farinella – di certo non rimarrete soli. Un saluto affettuoso e solidale per voi e per i colleghi che rappresentate”
Dal canto suo, Giuseppe Gulletta ha espresso “forte preoccupazione per la dichiarazione del neo presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, che ritiene eccessivo il numero di 21 giornalisti in servizio in atto alla Presidenza della Regione”.
Gulletta ha, quindi, invitato il presidente Crocetta a “rivedere la propria posizione ed a programmare un incontro con il Sindacato dei giornalisti e con l’Inpgi per individuare soluzioni compatibili con la riduzione di spesa della Regione da un lato e con la salvaguardia dei posti di lavoro dall’altro”.

Rosario Crocetta: “Ventuno giornalisti? Ne bastano cinque”

PALERMO – Per il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, “sono troppi davvero” i 21 giornalisti dell’ ufficio stampa della Presidenza della Regione. “Che deve farsene la Regione di tutti questi giornalisti? – dice Crocetta a Live Sicilia – Basterebbero per stampare il Corriere della Sera”. E annuncia: “Ne basteranno quattro, o cinque”.
Intanto il capo dell’ufficio stampa, Piero Messina, ha rassegnato le dimissioni dall’incarico sabato scorso, giorno dell’insediamento di Crocetta a Palazzo d’Orleans. “L’incarico di capo ufficio stampa è a carattere fiduciario, e con questo gesto consentirò al presidente Crocetta di scegliere le nuove modalità del proprio lavoro” dice Messina.
I 21 giornalisti hanno la qualifica di caporedattore e per la copertura di tutti gli oneri in bilancio vengono appostati circa tre milioni di euro. La gran parte dei giornalisti fu assunta dall’ex governatore Totò Cuffaro.
Della vicenda se ne occupò la Corte dei Conti che, assolvendo Cuffaro e il suo successore Raffaele Lombardo dall’accusa di danno erariale, stabilì che il rapporto di lavoro dei giornalisti con l’amministrazione è di natura fiduciaria e non a tempo indeterminato.
Secondo la Corte dei Conti, sezione giurisdizionale d’appello, “la cessazione del mandato presidenziale non determina l’immediato e contestuale allontanamento dei giornalisti dell’ufficio stampa, i quali rimangono in servizio; da ciò non può trarsi la conclusione che le nomine fiduciarie siano da considerarsi a tempo indeterminato in quanto i giornalisti continuano a prestare servizio senza soluzione di continuità nell’ufficio stampa finché godono della fiducia del presidente”. (Ansa)

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