
I 3 quotidiani della Poligrafici Editoriale: Il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno
BOLOGNA – “Il 40% dei giornali italiani rischia la chiusura, per tamponare la situazione ormai pesantissima servono interventi immediati da parte del Governo”. E’ l’appello di Andrea Riffeser Monti della Poligrafici Editoriale: senza risposte da gennaio politica e affari di Governo verrebbero spostati nell’ultima parte del giornale.
Andrea Riffeser Monti, Amministratore Delegato e Vicepresidente della Poligrafici Editoriale, lancia l’appello al premier Monti e al parlamento a conclusione del Consiglio di Amministrazione che ha approvato ieri il resoconto al 30 settembre che registra ricavi consolidati per 153,5 milioni con una riduzione del 8,2%, ed evidenzia il Margine operativo lordo positivo di 6,6 milioni contro 12,2 milioni al 30 settembre 2011 e il Risultato netto pari a -6,2 milioni ( -1,9 milioni al 30 settembre 2011). L’indebitamento finanziario netto consolidato è pari a 84,8 milioni ( 80,3 milioni al 31 dicembre 2011) dopo aver registrato uscite finanziarie non ricorrenti di 11 milioni.
L’invito ad affiancarsi nella protesta é rivolto agli altri editori che abbiano a cuore la salvaguardia della libertà di stampa, garantita dalla Costituzione, e di un settore fondamentale per la civiltà di un paese.
“La crisi dell’editoria italiana e europea continua ad aggravarsi, come testimoniano anche i recentissimi licenziamenti e le chiusure in Spagna: la spirale negativa si avvita ulteriormente con le edicole che chiudono e giornali che perdono vendite” osserva l’Amministratore Delegato. E rinnova la richiesta di sostegno a un settore decisivo per la vita di un Paese.
“Per tamponare la situazione di grande difficoltà servirebbero provvedimenti anche non onerosi per i conti dello Stato ma qualora i partiti, il Parlamento, il Governo non intendano valutare in modo adeguato la criticità del settore e le proposte dimenticate nei cassetti sapremmo come comportarci”.
Come editore puro Andrea Riffeser Monti pensa dunque a una protesta senza precedenti: fin dai primi giorni del gennaio prossimo la politica e gli affari di Governo verrebbero spostati nell’ultima parte del giornale, pur mantenendo intatti i valori dell’equilibrio e della correttezza dell’informazione. (Ansa)