MILANO – L’Associazione lombarda dei giornalisti (Alg) denuncia che al quotidiano “Avvenire” un giornalista non è stato reintegrato nonostante abbia vinto, in primo grado, una causa per il riconoscimento del rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Gli viene però pagato lo stipendio.
“E’ un caso molto controverso – ha replicato Paolo Nusiner, direttore generale di Avvenire – attendiamo il secondo grado di giudizio”.
“Accade – si legge in una nota del sindacato – all’Avvenire, quotidiano edito dalle Cei. Dopo ripetuti contratti a termine un giornalista si è rivolto al giudice del lavoro che ha riconosciuto le sue ragioni. La sentenza ha stabilito che tra il redattore e l’azienda intercorre un rapporto di lavoro subordinato. L’azienda ha fatto ricorso, quindi, in attesa di appello la sentenza è provvisoriamente esecutiva. A quel punto l’editore in attesa dell’udienza fissata per il 28 maggio 2013 paga lo stipendio al giornalista ma lo esonera dalle prestazioni lavorative”.
L’Alg e il Cdr “hanno ripetutamente chiesto all’editore di ottemperare a quanto stabilito dal giudice, ma tutto è risultato inutile; anche i garbati, diplomatici tentativi di comporre la questione non hanno ottenuto risposte”.
Il sindacato ritiene “incomprensibile l’atteggiamento dell’azienda anche perché all’impegno editoriale somma la difesa di alti valori. E’ inaccettabile assistere al pagamento dello stipendio negando il lavoro: un atteggiamento che prefigura un comportamento antisindacale ben regolato dalle leggi”. (Ansa)
Nonostante abbia vinto, in primo grado, una causa per il riconoscimento del rapporto di lavoro a tempo indeterminato