Non ha avuto accesso all’information memorandum perché ritenuta un diretto concorrente che avrebbe avuto problemi con l’Antitrust

TI Media: Mediaset fuori tempo massimo

Enrico Mentana

MILANO – Mediaset non ha avuto accesso all’information memorandum di Ti Media. Non sarebbe stato ritenuto opportuno, si apprende da fonti vicine all’operazione, dare accesso alla documentazione a un diretto concorrente che non avrebbe poi potuto presentare una vera offerta per i problemi Antitrust che ne sarebbero derivati.
Inoltre, la manifestazione d’interesse sarebbe arrivata fuori tempo massimo. E’ quanto si apprende dopo le indiscrezioni di stampa.
La vendita di Ti Media, in parte o in toto, è un procedimento aperto, senza gli obblighi di una procedura pubblica, viene sottolineato.
Gli advisor scelti da Telecom, Mediobanca e Citi, hanno inviato a luglio l’information memorandum a chi aveva manifestato un interesse concreto. Si è poi affacciata anche Mediaset che Telecom non avrebbe ritenuto opportuno “invitare”.
Sulla vicenda, il direttore del telegiornale di La7, Enrico Mentana, al grido “Non sono uomo per tutte le stagioni”, aveva chiaramente ammonito che, in caso di acquisto dell’azienda da parte di Mediaset, avrebbe rassegnato le dimissioni.
“Certi Guelfi o Ghibellini – ha dichiarato, infatti, Mentana al Corriere della Sera – vedono la mia presa di posizione come una sorta di tardiva riproposizione dell’antiberlusconismo. Ma c’é chi non ricorda, o non vuole ricordare, che un anno fa dissi più o meno la stessa cosa quando si parlò di un possibile interesse di Carlo De Benedetti. Dissi che la situazione migliore per La7, per la sua libertà, è un editore non «sessuato» politicamente”.
“Ho già fatto la mia parte di strada con Mediaset”, ha sottolineato Mentana, aggiungendo che “un lungo periodo fatto anche di momenti esaltanti e di completa libertà di decidere ciò che volevo”, ma “non siamo uomini per tutte le stagioni. Almeno non lo sono io. Non dimentico che sono arrivato qui a La7 dopo essere stato licenziato in tronco in una notte da Mediaset, e non ero l’ultima ruota del carro. Non serbo rancore. Ma ero diventato incompatibile con un progressivo andazzo di quell’azienda”.
Per Mentana c’é anche “un nodo legato al mercato. Il successo de La7, e del nostro Tg, sta nell’impasse del duopolio Rai-Mediaset. In quel blocco che ha dimostrato la loro impossibilità di «essere normali». Cioé liberi e indipendenti”.
Il giornalista ribadisce il suo “no” all’ipotesi di assumere la direzione del Tg1: “Parliamo di una Rai che continua, nonostante i diversi nomi al comando, ad essere emanazione diretta del sistema dei partiti”. Un intervento di Monti? “Non vedo quale ruolo abbia” in tutto questo. “Esistono le regole. Delle due, l’una. O le leggi attuali, e l’antitrust, permettono a Mediaset un possibile acquisto degli asset televisivi di Telecom. E Monti non c’entra. O non lo permettono. E Monti non c’entra”.
Comunque, si riunirà domani, nel pieno del “caso La7”, il comitato esecutivo di Mediaset che, a differenza della riunione di presidenza che si svolge abitualmente ogni martedì, viene convocato senza una scadenza precisa. Lo confermano fonti finanziarie concordanti. L’esecutivo della società televisiva è stato ricostituito la scorsa primavera ed è composto dal presidente Fedele Confalonieri, dal vice presidente Pier Silvio Berlusconi, dal consigliere delegato Giuliano Adreani (anche presidente e amministratore delegato di Publitalia) e dal consigliere di amministrazione Gina Nieri. (Ansa).

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