Per il Sindacato dei giornalisti sono “sicuramente parziali”, se è vero che “il recupero a ruoli di primo piano riguarda solo la Lei”

Rai, la Fnsi: “Poco credibili le prime mosse dei vertici”

Lorenza Lei, ex dg della Rai

Franco Siddi, segretario generale della Fnsi

ROMA – Le indiscrezioni sulle prime mosse del nuovo direttore della Rai sono sicuramente parziali. Considerata la caratura e il valore del duo Tarantola-Gubitosi, non è credibile, infatti, che il recupero a ruoli attivi e di primo piano riguardi solo l’ex direttore generale della Rai Lorenza Lei.
Se questa è la linea di novità, non potrà non esserci, al cda, la proposta di immediato recupero alle loro funzioni e ad una condizione di dignità nel lavoro e del rispetto dei valori professionali di tutte quelle colleghe e colleghi rimossi durante la gestione Masi e tenuti sotto schiaffo sotto la direzione della signora Lei.
Ahinoi, purtroppo, pare oramai che questo ragionamento non sia all’ordine del giorno. E allora cambiamento e discontinuità, che si misurano sui fatti e anche sulle biografie, dovranno aspettare ancora. Molto di più di una delusione, rischia di essere un primo passo falso.
La scelta della signora Lei – verso la quale c’è la preoccupazione, posto che riceve lauto stipendio, di trovarle giusta collocazione – al vertice della Sipra nasce sotto triti e ritriti processi di scambio ancien régime. Non è un bel segno cominciare un nuovo corso così, lasciando intendere, magari, che i problemi, se ci saranno, comunque saranno risolti al vertice dal direttore generale e dal presidente, titolari di super deleghe.
La fiducia nelle loro qualità non basta a rassicurare su quale sia il disegno di un servizio pubblico che non appare così liberarsi dal gioco degli scambi di potere. E anche sul piano dei primi interventi editoriali, come l’ipotizzato accorpamento di Rai News e Televideo, non emerge una linea convincente.
L’idea in sé può avere un senso ma serve un progetto editoriale di riordino del sistema Rai, nel rispetto del confronto ad ampio raggio, a partire da quello sindacale e contrattuale.
Gli interventi ‘a spicchio’ rischiano di essere infruttuosi se non sono il risultato di un disegno chiaro e trasparente di definizione delle missioni, e delle funzioni di tutta la grande organizzazione e potenzialità di informazione della Rai, servizio pubblico, per l’Italia e per il mondo.
Il Sindacato dei giornalisti non si tirerà indietro a sfide di valore e di sistema e attende perciò di potersi confrontare con responsabilità ed impegno se il nuovo vertice della Rai vorrà imboccare la strada di un serio rinnovamento.

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