Alberto Giannino è accusato di atti sessuali con minori di 14 anni. Denunciato a Rapallo dai genitori dei ragazzi

Pedofilia: arrestato docente di religione e giornalista

Il Castello di Rapallo

Alberto Giannino

RAPALLO (Genova) – Insegnante di religione in un liceo di Milano e giornalista arrestato con un’accusa pesante come un macigno: pedofilia. Alberto Giannino, 51 anni, che tra l’altro è presidente dell’Associazione culturale docenti cattolici e impegnato nel volontariato, dovrà rispondere di atti sessuali con minori di età inferiore ai 14 anni.
Residente a Voghera, in Lombardia, è stato arrestato a Rapallo, la splendida località balneare del litorale ligure, nella quale possiede una seconda abitazione.
Secondo l’accusa, nella tarda serata del 24 agosto scorso, avrebbe molestato due cuginetti tredicenni, di nazionalità straniera, nei pressi dell’antico Castello sul mare.
In particolare, come racconta il quotidiano “Il Secolo XIX”, li avrebbe attirati offrendo loro dei soldi per acquistarsi una bibita fresca, quindi avrebbe rivolto loro pesanti avance fino a toccare le parti intime di almeno uno dei ragazzini.
Nello stesso istante, il papà di uno dei ragazzini ha notato la scena richiamando l’attenzione dell’altro genitore. I padri dei due ragazzi hanno, quindi, chiamato la Polizia di Stato sporgendo denuncia. Arrestato, l’insegnante-giornalista è stato rinchiuso nel carcere di Chiavari, ma si professa innocente minacciando lo sciopero della fame. L’uomo, però, avvalendosi della facoltà di non rispondere, non ha voluto chiarire la propria posizione al magistrato che l’ha interrogato, il Gip Fabrizio Garofalo.
L’avvocato d’ufficio Matteo Groppo ha avanzato richiesta di concessione degli arresti domiciliari spiegando che il proprio assistito è incensurato e che “vive con la madre anziana, invalida al 100%, della quale si occupa giornalmente. Ed essendo diabetico ha bisogno di cure particolari, incompatibili con la carcerazione”. Il Gip del Tribunale di Chiavari ha, però, respinto l’istanza confermando il provvedimento di custodia cautelare in carcere. (GC)

Accusò le coppie omosessuali dicendo che “vivono di piacere ed erotismo e sono nel peccato”

GENOVA –  “Non ho fatto nulla – dice Alberto Giannino – è tutto un equivoco”, ma la procura di Chiavari ha chiesto e ottenuto la sua carcerazione. Giannino minaccia lo sciopero della fame, ma quella notte, nella penombra, sarebbero comparsi preservativi e un ragazzino con i pantaloni calati.
Insomma abusi, che i due cugini tredicenni, stranieri, dovranno confermare in un incidente probatorio che affronteranno con l’aiuto di uno psicologo. E pensare che Giannino, che ha anche una tessera da giornalista pubblicista in tasca, è sempre intervenuto con decisione per difendere l’infanzia e la adolescenza.
Lo aveva fatto intervenendo nel dibattito sul bullismo a scuola dicendo che “ci sono tanti bulli anche tra gli insegnanti”, o quando un ragazzo napoletano subì abusi durante una gita e lui chiese la rimozione della preside, invitandola a “meditare sua cosa sia l’educazione dei giovani”. E si era anche schierato con Celentano dopo le polemiche nate dal suo intervento al Festival di Sanremo quando il “molleggiato” invitò i giornali cattolici a parlare di più di Dio, ed aveva attaccato le coppie omosessuali dicendo che “vivono di piacere ed erotismo e sono nel peccato”.
Ora toccherà a lui difendersi dall’accusa di abusi, dovrà essere lui a cancellare un peccato, quella di aver approfittato dell’ingenuità di due ragazzini. “Non ho fatto nulla”, continua a ripetere Giannino. (Ansa)

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