Immortalate dai fotografi le “regole d’ingaggio” per non consentirgli di lasciare l’Ambasciata dell’Ecuador

Scotland Yard: l’ordine è non far uscire Assange

Schieramento di poliziotti davanti all’ambasciata durante il discorso di Assange (Epa/Karel Prinsloo/Ansa

LONDRA (Gran Brertagna) – Julian Assange, asserragliato da oltre due mesi nell’ambasciata ecuadoregna a Londra dopo aver perso tutte i ricorsi contro l’estradizione in Svezia dove deve rispondere di una duplice accusa di stupro, non potrà lasciare la sede diplomatica in alcun modo: né nascosto nella macchina della delegazione, né celato in un baule diplomatico e spedito a Quito.
Gli agenti che sorvegliano notte e giorno il numero 3 di Hans Crescent, a pochi metri da Harrods, hanno avuto ordine di non fermarsi di fronte a qualsiasi privilegio diplomatico, per impedire ad Assange di scappare.
A rivelarlo è il testo degli ordini impartiti, che un fotografo con uno zoom è riuscito ad immortalare su una cartelletta in mano ad uno dei poliziotti.
Resta salva l’inviolabilità dell’ambasciata malgrado una legge del 1987 – varata dopo che tre anni prima un’agente di polizia, Yvonne Fletcher, venne uccisa a St. James Square da un colpo sparato dall’ambasciata libica – consentirebbe in teoria a Londra di irrompere nella legazione. (Agi)

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