Roberto Natale ricorda al premier Monti che i giornalisti turchi sono in carcere per “fantasiose accuse”

Chiesto un nuovo arresto del giornalista Ahmet Sik

Ahmet Sik

Roberto Natale, presidente Fnsi

ANKARA (Turchia) – Un procuratore di Istanbul ha chiesto, oggi, che venga di nuovo arrestato il noto giornalista turco Ahmet Sik, liberato nel marzo scorso dopo un anno di prigione preventiva senza processo, per avere fatto dichiarazioni critiche verso i magistrati che lo avevano mandato in carcere.
Sik è accusato di “insulti” e “minacce” a pubblici ufficiali, riferisce l’agenzia Dogan, per avere dichiarato dopo la sua liberazione che “la polizia, i procuratori e i giudici” che hanno consentito la sua detenzione e quella di decine di altri giornalisti e studenti per presunte teorie cospirative dovranno a loro volta finire in carcere.
“Giustizia sarà fatta solo quando finiranno qui”, aveva detto uscendo dal carcere.
Il giornalista è rimasto un anno in carcere perché accusato di legami con un presunto complotto eversivo che sarebbe stato preparato dai vertici dell’esercito contro il governo islamico nazionalista del premier Recip Tayyep Erdogan.
Circa 100 giornalisti sono attualmente imprigionati in Turchia, nel quadro di inchieste su presunti legami con il “terrorismo” curdo o su presunti tentativi di golpe che vedono accusati decine di generali.
L’opposizione socialdemocratica ha denunciato una caccia alle streghe organizzata da magistrati vicini al governo e al leader religioso musulmano Fetullah Gulen.
Critiche sono venute anche dalla istituzioni europee e dalle Ong dei diritti umani. Secondo il presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Roberto Natale, che ha chiesto al premier Mario Monti un intervento dei vertici Ue, i giornalisti turchi sono in carcere per “fantasiose accuse”. (Ansamed).
Dal 14 al 17 giugno scorsi, a Bergamo, Ahmet Sik ha partecipato al Meeting annuale dell’Efj, organizzato in Italia dalla Fnsi, ricevendo solidarietà e attestazioni di stima dai rappresentanti del giornalismo europeo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *