
Un commando armato ha fatto irruzione nella sede dell’emittente satellitare Al-Ikhbariya, a Jan Shih, 25 chilometri a sud di Damasco. Dove ha fatto esplodere alcune bombe per mettere fuori uso attrezzature tecniche. La tv ha potuto comunque proseguire regolarmente nelle sue trasmissioni.
Molti uffici sono stati devastati e nelle immagini trasmesse successivamente si vedono pareti distrutte e buchi nei pavimenti provocati dalle esplosioni. L’attacco è arrivato poche ore dopo che il presidente Assad aveva detto che il Paese “è in stato di guerra su tutti i fronti” e all’indomani di una battaglia tra esercito e ribelli alle porte di Damasco, la prima così vicina alla capitale.
La tv di Stato siriana è da tempo inclusa nella lista nera dei soggetti vicini al regime sottoposti a sanzioni internazionali, a cui recentemente l’Ue ha aggiunto anche una non meglio specificata emittente privata filo-governativa. Il ministro dell’Informazione siriano, Omran al Zubi, ha parlato di “brutale massacro contro i media e la libertà di espressione in cui giornalisti sono stati giustiziati a sangue freddo e interi uffici sono stati distrutti”. Zuni ha attribuito a Unione europea, Paesi arabi e organizzazioni internazionali la responsabilità dell’attacco. (Agi)