
Angelino Alfano

Vittorio Feltri
ROMA – Alfano ha chiamato Feltri per le primarie del Pdl ma il giornalista, non avendo ricevuto “alcuna richiesta da Berlusconi”, ha preso tempo: “Valuterò se la proposta mi garba”.
Il segretario del Pdl ha detto di augurarsi che quelle del partito siano “le primarie più partecipate” e che ci siano anche “candidature esterne” e “oggi ho chiamato Feltri per invogliarlo a partecipare”.
A chi chiedeva se una candidatura di Feltri potesse rientrare nella fase di ricambio generazionale e se pensava di incoraggiare anche altri aspiranti alle primarie, Alfano ha risposto: “Credo che Feltri per il Pdl sia rappresentativo comunque di un cambiamento. Alle primarie può partecipare la nazionale, non solamente l’Under 21”. E comunque, ha aggiunto, “incoraggerò tutti i quali vorranno partecipare a questa grande festa”.
Quanto all’ipotesi di un ricambio della attuale classe dirigente del partito, il segretario si è limitato a spiegare che le primarie rappresenteranno “una grande competizione” e una “occasione vera per far emergere risorse. Tutti quelli che vorranno dare una mano lo potranno fare”.
Dal canto suo Vittorio Feltri ha detto alla Zanzara di non aver ricevuto “alcuna richiesta da parte di Berlusconi”.
“Non dico no in assoluto alla politica – ha spiegato – ma prima devo capire di che cosa si tratta, se la proposta mi garba la valuto. Sicuramente non voglio andare ai giardini pubblici a leggere i giornali, preferisco fare. E piuttosto che andare a casa, o spingere il carrello della spesa al supermercato su ordine di mia moglie, andrei persino a fare il parlamentare. Anche solo per pigiare i bottoni, pur di non tornare a casa”.
“I parlamentari – ha però osservato Feltri – sono degli straccioni. Io guadagno 700 mila euro l’anno, non posso rinunciare all’attuale reddito per andare a prendere quella straccia di indennità parlamentare. Non voglio campare, voglio vivere”. E in ogni caso “la gente ce l’ha con i parlamentari non perché guadagnano tanto ma perché non combinano niente”.
D’altra parte, “a me piacerebbe una dittatura con me al vertice. Sarebbe una dittatura molto illuminata. Potremmo fare qualcosa di buono, visto che i professori hanno solo aumentato il debito pubblico”.
Quanto ai nipotini da lui chiamati in causa “non li voglio neanche vedere. Mi piacciono – ha detto – ma li sopporto per solo 3-4 secondi. Piuttosto mi sparo”. (TmNews)