L’Adepp, che riunisce le Casse di previdenza private, chiede “subito un confronto tecnico con i Ministeri vigilanti per fare chiarezza”

Previdenza e lavoro: vasi comunicanti da tenere insieme

Adepp – Associazione degli enti previdenziali privati

Andrea Camporese, pres. Inpgi e Adepp

ROMA – La gravità del ciclo economico che stiamo vivendo impone responsabilità, rigore, capacità di reazione rispetto alla tenuta del mercato del lavoro, anche dei professionisti italiani. Il profilo di privatizzazione, sostanzialmente confermato anche dalle ultime norme, va ulteriormente definito nella distinzione dei ruoli a garanzia degli iscritti e del sistema Paese.
Previdenza e lavoro rappresentano vasi comunicanti che vanno tenuti insieme, osservati, assistiti. La perdita di reddito reale, che attraversa tutte le professioni in modo grave, merita attenzione da parte del Governo e impegno da parte nostra.
La forte spinta riformatrice che sta attraversando tutte le Casse di previdenza privata è un segno tangibile e inequivocabile della responsabilità messa in atto per garantire la tenuta dei sistemi e l’assoluta garanzia di solvibilità in un arco temporale molto lungo.
Nessuna responsabilità è stata elusa, consapevoli che non esistono ricette e sistemi salvifici, nemmeno quella del contributivo pro rata.
I sistemi retributivi premianti e insostenibili sono solo un lontano ricordo, nel pubblico come nel privato.
E’ necessario calare la sostenibilità di lungo periodo nella specificità delle platee interessate, tenere conto delle loro caratteristiche, ragionare sul ciclo economico in atto e sul futuro dei giovani. Il tema dell’adeguatezza delle prestazioni, richiamato con grande chiarezza dal libro bianco stilato in sede europea, appare ineludibile quanto quello della sostenibilità.
I Presidenti dei 20 Enti aderenti all’AdEPP ritengono importante avviare subito un confronto tecnico con i Ministeri vigilanti per fare chiarezza su tutte le articolazioni dell’applicazione della norma sui bilanci a 50 anni e sulla connessione di detta norma con quelle precedenti, mai abrogate, a partire dalle leggi di privatizzazione 509 e 103. Solo un confronto profondo e senza pregiudizi porta al bene comune.
Allo stesso tempo appare inevitabile un confronto con il Ministro del Lavoro e con il Ministro dell’Università e della Ricerca sui temi della tenuta del mercato del lavoro delle professioni, sugli stimoli alla crescita possibili e necessari, sull’accesso universitario nella dimensione e nell’orientamento all’occupazione, sulla costante e crescente preoccupazione che gli oltre 2 milioni di iscritti ci fanno giungere ogni giorno.
Le determinazioni parlamentari hanno sempre evidenziato, oltre alle dovute garanzie da prestare tempo per tempo vigilate e approvate da innumerevoli organi dello Stato, l’importanza di una visione sistematica della previdenza privata che non può e non deve essere sconnessa dall’andamento dei cicli economici.

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