Letizia Gonzales respinge le polemiche sollevate dall’archiviazione dell’esposto contro Mario Giordano

Privacy dei minori e diritto di cronaca: il caso TgCom24

Letizia Gonzales

Mario Giordano

MILANO – Una recente delibera del Consiglio dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia ha deciso l’archiviazione dell’esposto contro il direttore di TgCom24, Mario Giordano, per la pubblicazione sul sito di un video con immagini dell’infanzia di Melissa Bassi, vittima dell’attentato di Brindisi.
La decisione del Consiglio ha suscitato reazioni polemiche in cui, tra l’altro, l’Odg è accusato di “ipocrisia” e si richiama il rispetto della Carta di Treviso, codice deontologico a tutela dei minori.
A questo proposito il presidente dell’Odg lombardo, Letizia Gonzales, precisa che: “L’Ordine dei giornalisti della Lombardia ha piena consapevolezza dell’importanza della Carta di Treviso e delle norme generali che tutelano i minori nel rapporto con i media, tanto che più volte è intervenuto nella questione (per esempio nel caso dell’omicidio di Yara Gambirasio).
La maggior parte dei procedimenti disciplinari aperti negli ultimi 5 anni riguardano proprio i minori (il primo fu per il caso dell’asilo di Rignano). Tuttavia, come ogni norma e principio giuridico, anche la Carta di Treviso va applicata con buon senso, ragionevolezza e attenzione al caso particolare.
Se per la vicenda di Brindisi si fosse applicata alla lettera e rigidamente la Carta di Treviso, essendo tutti gli studenti coinvolti minorenni non si sarebbero potuti fare i loro nomi né quelli dei loro familiari, né si sarebbero potute ascoltare le loro voci.
Invece ha sensatamente prevalso una soluzione che contemperasse il sacrosanto diritto del minore ad essere tutelato con l’altrettanto importante diritto di cronaca. Questo non vuol dire, ovviamente, che tutto quanto pubblicato o diffuso da stampa e televisioni sull’attentato di Brindisi sia stato corretto. L’Odg lombardo ha anche aperto un procedimento disciplinare per la diffusione da parte di un quotidiano di una foto ritenuta raccapricciante.
Nel caso del video della prima comunione di Melissa Bassi, oggetto dell’esposto, l’Odg della Lombardia ha ritenuto che si trattasse di immagini che non violavano la dignità della ragazza morta, che fossero pertinenti alla cronaca (dal momento che la morte era appena avvenuta) e che non violassero neppure il dolore della famiglia, che – a quanto ci consta – né pubblicamente né direttamente rivolgendosi all’Ordine si è mai lamentata della diffusione di quelle immagini.
L’Odg ha anche precisato che le immagini avevano un senso nell’immediatezza della cronaca, che non avrebbero se ripetute a distanza di giorni dai fatti. Naturalmente, pur avendo valutato e soppesato la decisione, l’Odg non pensa di avere in tasca la verità assoluta. La materia è delicata e certamente opinabile. La discussione e il confronto di idee è positivo. Nulla impedirà al Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, se sollecitato da chi contesta la delibera dell’Odg lombardo, di intervenire e assumere decisioni in senso diverso”.

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