E’ l’ipotesi che circola dopo la sconfitta al Consiglio di Stato per i contributi percepiti tra il 2006 e il 2008

“Libero”: cercasi partner degli Angelucci

Antonio Angelucci

MILANO – Nel futuro di “Libero” al fianco degli Angelucci potrebbero esserci nuovi partner industriali o finanziari.
E’ l’ipotesi che sta circolando in ambienti finanziari dopo che il Consiglio di Stato, scrive “MF-Milano Finanza”, ribaltando il pronunciamento del Tar del Lazio, ha dato ragione all’Agcom in merito ai contributi di Stato ottenuti nel periodo 2006-2008 dal quotidiano diretto da Maurizio Belpietro e dal “Riformista” (oggi in liquidazione), anch’esso controllato dagli imprenditori romani.
L’intervento dell’authority presieduta da Corrado Calabrò aveva evidenziato che la famiglia Angelucci per ottenere i contributi statali si era dichiarata soltanto editrice e non proprietaria della testata, nonostante, come poi emerso dalle indagini, ci fossero in essere tra le parti contratti di valorizzazione aziendale, cessione di crediti e manleve date alla società editoriale.
Così la sanzione di 103mila euro rischia di rivelarsi un boomerang per gli Angelucci, che tra l’altro l’avevano già pagata ma che volevano incassare la vittoria legale ed evitare il peggio. Ossia, come rivelato sabato 2 giugno da “MF-Milano Finanza”, il rimborso allo Stato, in particolare alla presidenza del Consiglio, dei contributi ottenuti nel triennio in questione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *