
Quando la radio la si ascoltava in famiglia...
MILANO – Oltre 54 milioni di ascoltatori over 14; 34.263.000 ascoltatori nel giorno medio, pari al 65,4% della popolazione; 43.790.000 gli ascoltatori sui sette giorni (83,9%).
Questi i numeri presentati dall’indagine “Radiomonitor” a cura di Gfk-Eurisko, alla quale hanno aderito tutte le 17 emittenti nazionali e 297 stazioni locali; un campione annuo di 120mila casi, campionati per piccole province e un panel di 10.000 monitorati con il meter, un apparecchio innovativo usato per tracciare le abitudini di ascolto dei partecipanti per 28 giorni consecutivi.
“Radiomonitor” è nata per fornire al mercato dati di audience radiofonica in assenza di una ricerca ufficiale, si legge in una nota.
La chart radiofonica italiana, tra le emittenti nazionali, vede Rtl 102.5 prima classificata, con 6.654.000 ascoltatori nel giorno medio, e 17.487.000 negli ultimi sette giorni.
Sul podio salgono anche Radio Deejay e Radio 105.
Tra le testate pubbliche, Rai Radio Uno è la prima del network di Stato, con 10.005.000 ascoltatori nell arco settimanale e 4.585.000 nel giorno medio. Secondo i dati dell’indagine è l’autoradio l’apparecchio usato per eccellenza (64%), seguito dalla radio tradizionale (41%); ancora marginale (3%) internet. Questo perchè la radio si ascolta soprattutto fuori casa, per il 72% del campione (34.348.000 ascoltatori nel giorno medio).
Più radio al mattino, dalle 6 alle 9 (37,3%), il 33% fino alle 12, poi si abbassa al 26% 12-15; ritorna sopra il 30% dopo le 15 e fino alle 18, poi va diminuendo (23,3% dalle 18 alle 21), 9,4% dalle 21 alle 24.
Passando alle emittenti locali, si rileva che è la Lombardia la regione italiana che ascolta di più la radio: 5.975.000 ascoltatori nel giorno medio. All’estremo opposto la Val d’Aosta: 97.000 ascoltatori. (Agi)